CON CHI NON STARE

di Francesco Dal Pozzo

Unione Europea quello che i media italiani non Vi dicono

scontriOgni volta che c’è una manifestazione, o ci sono casi di abusi da parte delle forze dell’ordine, il dibattito amplificato dai media e dalla politica, si scatena su chi ha ragione, chi ha torto, se è giusto stare con le forze dell’ordine o con i manifestanti.

Ovviamente anche questo dibattito, messo in atto attuando la strategia del divide et impera serve solamente a distrarre la gente dal motivo per cui si è manifestato, oppure per coprire le colpe di chi ha provocato le violenze.

Non voglio parlare di come le proteste di piazza possono essere “dirette” e “usate” per ottenere un determinati scopi.

Le cose da considerare quando si assiste, magari sui media a fatti accaduti durante le manifestazioni sono:

  • le forze dell’ordine, prima che poliziotti o carabineri sono persone, hanno famiglie e gli stessi problemi di quelli che manifestano, spesso all’incirca lo stesso reddito, vice versa per i manifestanti.
  • Alle forze dell’odine è ordinato di difendere quelli contro cui i manifestanti protestano, ma per il punto precedente molto probabilmente, le decisioni prese contro i manifestanti avranno effetti negativi anche sui poliziotti e le loro famiglie.
  • Per i due punti precedenti il problema non sono ne i manifestanti ne i poliziotti, ma le persone/istituzioni contro cui si sta svolgendo la manifestazione.

Vista questa premessa la domanda con chi stare ha ancora senso?

Ribaltando la domanda, è più facile risponde a questo quesito: CON CHI NON STARE?

La risposta più giusta a questa domanda a mio avviso è non stare con chi fa violenza.

Violenza si può fare i molti modi, spaccando arredo urbano e proprietà private, menando e ferendo poliziotti, manganellando manifestanti, lanciando gas lacrimogeni, abusando del potere dato da una divisa, anche difendendo per partito preso una o l’altra fazione, la lista potrebbe continuare all’infinito credo abbiate capito il concetto.

Non dimenticate un altro tipo di violenza?

Le manifestazioni e proteste per la maggior parte delle volte si svolgono per opporsi a chi vuole licenziare i lavoratori, per far valere i propri diritti, per difendere l’ambiente, per difendere il proprio territorio, per difendere la libertà, per opporsi a decisioni politiche non democratiche, o ingiuste ecc ecc.

In pratica si può dire che le manifestazioni si svolgono per dire no ad una violenza.

La prossima volta che assisterete al solito dibattito mediatico, sull’ennesima manifestazione finita male, fermatevi un attimo e domandatevi CON CHI NON STARE, domandatevi CHI HA CAUSATO VIOLENZA .

Ecco quando avrete individuato ed escluso queste due categorie, siete quasi riusciti a capire da che parte schierarvi.

Francesco Dal Pozzo Unione Europea quello che i media italiani non Vi dicono

Francesco Dal Pozzo

 

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