CONTINUITA’ ERGOCINETICA
di Gabriele Garzoli
La vita esiste perchè c’è la morte.
Giorno dopo giorno si nasce e si muore, migliaia di cellule vengono eliminate e lasciano il posto ad altre.la sintesi del finito che sconfina nell’infinito divenire. Un microcosmo parte integrante di un macrocosmo con le stesse caratteristiche ma con dimensioni differenti.
L’uomo con i suoi miliardi di cellule, con i suoi geni, sunto di un miracolo di differenziazione e di unicità, piccolo universo concentrato. La epigenetica e la psiconeuroimmunologia ci daranno risposte significative e apriranno la nostra mente verso dimensioni nuove.
Quanta energia profondiamo nell’affrontare i “ NON PROBLEMI “ della nostra esistenza e quanta importanza diamo a manifestazioni banali che ci fanno perdere di vista l’essenziale.
La domanda più ovvia è “ che significato ha vivere ? ”
Tanti si sono cimentati nel tentativo di dare una risposta a questo interrogativo.
Chi si rifugia nel trascendente e chi nel materialismo. Penso che la posizione più realistica sia quella di una continuità ergo cinetica.
Ogni cosa si esprime attraverso un movimento energetico sia esso di origine fisico, chimico, elettrico, atomico e pertanto in continua e costante trasformazione visibile e invisibile.
La pioggia che oggi ci bagna e diversa da quella di ieri .
Tutte le energie sottili si evidenziano al di fuori della logica scientifica corrente. Assistiamo a reazioni psicofisiche particolari vedi l’ipnosi, la pranoterapia, l’agopuntura, l’omeoterapia, la cromoterapia, i tachioni, mondi tutti da scoprire. Tutto ciò che non riusciamo a capire ci crea il “PROBLEMA” perché ci prospetta un nostro limite che spesso non digeriamo. In ASCOLTA PICCOLO UOMO il grande Riech disegna un quadro preciso delle vittime innocenti che invidia e ignoranza hanno prodotto. L’incapacità di penetrare una verità che non potrà mai appartenerti acuisce la violenza.
Vi ricordo una celebre frase di EINSTEIN a questo proposito : “ i grandi spiriti hanno sempre incontrato l’opposizione violenta delle menti mediocri” Con un aforisma vi lascio e vi dico : “ la mediocrità tende alla standardizzazione”
Gabriele Garzoli
