Fabio in Volo radente

di Carlo Pompei

fabo voloStraordinario successo di vendite dell’ultimo libro di Fabio “Volo”, del quale – lo ammettiamo – abbiamo letto qualche stralcio in libreria, non potendo evitare le decine di espositori carichi esclusivamente della sua ultima fatica. Non siamo felici per lui, che avrà sicuramente altre entrate economiche, quanto per il fatto che le persone accorse in libreria forse hanno comprato anche qualcos’altro. Fatte salve le non poche persone che hanno acquistato “La strada verso casa” per fare uno o più comodi regali di Natale (abbiamo visto in cassa persone con 3-4 copie in mano), l’alta tiratura di questo libro induce a molteplici riflessioni. – Non vendono più gli scrittori, ma i personaggi (talentuosi o meno). – All’editore importa sempre meno che cosa vendere, ma soltanto quanto venderà. – Che cosa cercano i lettori in codesta “letteratura? – Sarà addiritura studiato a scuola? Come già ammesso in precedenza, sbirciamo su Facebook per curiosità, studiamo comportamenti interessanti e tentiamo di giungere a conclusioni. Sappiate che lo fanno in molti, alcuni ci speculano, altri ci scrivono libri, non necessariamente le due figure coincidono… In un mondo sempre più virtuale galleggiano personalità disturbate: quindicenni che si credono trentenni, quarantacinquenni che si tolgono 25 anni, trentenni indecisi se sembrare più giovani o più vecchi. Oltre ci sono anziani lobotomizzati dalla tv della Parodi, di Giletti, della D’Urso, della Clerici che finiscono il lavoro indirizzato ad un pubblico più giovanile di amici, xfactor, got talent, grandi fratelli, isole dei famosi, etc. Se poi si verificano fatti di cronaca non aderenti a quella che dovrebbe essere una società evoluta, dalle baby prostitute ai deliri di onnipotenza di persone che rivestono incarichi di piccolo o grande potere, non dovremmo meravigliarci più di tanto. In tutto questo, Fabio Bonetti da Calcinate, 41 anni, si è inserito benissimo, non si sa ancora se nel ruolo del semplice e onesto narratore didascalico o in quello più impegnativo dell’intellettuale inventore di un genere letterario talmente innovativo da giustificarne il successo travolgente, oppure in quello del cialtrone paraculo.

Carlo Pompei

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