FARABUTTI AL POTERE.

di Mauro Adriani

PARTE PRIMA

edicolaTutto quanto descritto di seguito viene tutt’oggi attuato grazie alle profonde e ben ramificate complicità nell’ambito della politica, della burocrazia, dei sindacati e della magistratura.
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA.
Interrogazione a risposta scritta Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-13500 presentata venerdì 18 marzo 2005 nella seduta n. 605 – Al Presidente del Consiglio dei ministri ( Silvio Berlusconi) – Per sapere – premesso che: al di la’ del dato elettorale, risulta all’interrogante che sia in corso una nuova agitazione tra gli edicolanti titolari di regolare autorizzazione comunale per protestare contro il regime di monopolio della distribuzione vigente e contro la pretesa dei distributori di non riconoscere la validità delle norme collettive del settore, in quanto, a loro dire, trattasi di accordo di diritto privato che riguarda solo gli iscritti alle organizzazioni firmatarie e quindi non estensibile in modo obbligatorio erga omnes ; tale situazione, secondo la ANGET, non e’ più sopportabile, in particolare per il fatto che i distributori non rilasciano ai singoli edicolanti alcuna ricevuta della merce consegnata e adottano criteri di controllo delle rese e del consegnato del tutto unilaterali ed arbitrari. Di conseguenza, a fronte dei reclami degli edicolanti su merce regolarmente riconsegnata in resa ma non conteggiata dai distributori, il comportamento dei suddetti distributori e’ di sospendere la fornitura se l’edicola non accetta di pagare quanto da loro stessi unilateralmente stabilito; a nulla valgono le richieste di controllo immediato sul posto e in contraddittorio tra le parti e di rilascio della ricevuta atte a salvaguardare la propria dignita’ professionale e a garantire la certezza del reddito. In una situazione del genere gli edicolanti non possono esercitare alcun diritto e debbono sottostare oltre al monopolio della distribuzione, alle regole da essa imposte. Difatti, laddove esiste la figura professionale del distributore, e’ impossibile per l’edicolante approvvigionarsi direttamente presso le case editrici, anche se le stesse hanno la loro sede nella città ove e’ situata l’edicola; si e’ giunti a pretendere da edicolanti fideiussione bancaria per inizio a garanzia delle forniture giornali e riviste per un importo pari a 15 mila euro.
Molti edicolanti denunciano l’ostinato riproporre un accordo di diritto privato stipulato tra la FIEG e il SINAGI CGIL, Cisl Giornalai, UIL TUCS Giornalai, SNAG Confcommercio, FENAGI Confesercenti. Di contro, nonostante il riconoscimento dell’A.N.G.E.T. quale Organizzazione rappresentativa degli edicolanti anche dallo stesso Ministero delle attività produttive, la stessa organizzazione non viene fatta partecipare da questi sindacati che le impediscono di far parte della delegazione rappresentativa degli Edicolanti e di esprimere in quella sede quanto già più volte richiesto e cioè la stipula di un accordo che preveda l’obbligatorietà di tutte le parti interessate al rispetto dei principi e quelle garanzie sopra riportate. Il problema, come segnalato, e’ anche di libertà politica; il presidente dell’ANGET, Mauro Adriani ha reiterato alle rappresentanze di categoria la richiesta di stipula di un accordo che rispecchi quanto sancito dal regio decreto-legge 9 agosto 1943, n. 721 agli articoli 4 e 5; ovvero l’obbligatorietà per tutte le categorie professionali interessate del rispetto di norme di garanzia, in quanto l’accordo di diritto privato di per se’ non garantisce ne’ il rispetto delle norme ne’ il pluralismo dell’informazione, con la conseguenza che questo accordo privatistico discrimina la parte più debole, cioè gli edicolanti, in quanto lo stesso può essere riconosciuto o disconosciuto a discrezione delle parti di volta in volta interessate creando un serio squilibrio di diritti tra i diversi componenti delle categorie -: quali iniziative di competenza ritenga di poter adottare in merito a quanto esposto in premessa.(4-13500).
Salvis Iuribus
Mauro Adriani Pres. A.N.G.E.T.

Mauro Adriani

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Un pensiero su “FARABUTTI AL POTERE.

  • 28 Aprile 2015 alle 12:46
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    non conosco la categoria , conosco altre categorie che pagano bigliettoni alle associazioni artigiane , commerciali . difesa dei loro diritti ? ma per carità queste associazioni servono solo a prendere soldi , a fare niente , e fare tutto in nero . quindi direi che fra cani nessuno si mastica , ma fra associati , solo quelli iscritti alla cgil forse avranno qualche cosa . vero , più tasse come tutti

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