Geopolitica/ Un convegno di studi nel segno di Marco Polo (e degli interessi nazionali)

di Augusto Grandi

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Mentre l’Unione Europea annaspa nelle sue contraddizioni africane e mediorientali (vedi l’interessante analisi di Nazzareno Mollicone pubblicata oggi) vi sono intelligenze libere che dibattono e analizzano. È il caso del prestigioso think tank “Il nodo di Gordio” e Vox Populi che, dal 24 al 26 luglio, organizzano il loro XII work shop geopolitico a Montagna di Piné (Trento). Un’edizione significativamente intitolata “Mari che uniscono: i nuovi orizzonti di Marco Polo”, che vedrà la partecipazione dell’ambasciatore turco in Italia Adnan Sezgin a dimostrazione di un crescente interesse internazionale per l’attività del think tank trentino. L’ambasciatore non sarà l’unico ospite straniero ad intervenire al work shop che vedrà, tra gli altri, gli interventi di Prasad Meharunkar, presidente di Indian Business Forum in Italia, di Altay Cengizer, direttore generale per la pianificazione politica del Ministero degli Affari esteri della Turchia, e di Mohamed Chtatou, docente dell’Università di Rabat. Con loro dialogheranno i relatori italiani, con un parterre mai così folto e di alto livello.

Tema del work shop, che fa parte del progetto “Il sogno di Marco Polo” patrocinato dal Ministero degli Esteri italiano, sarà appunto il confronto tra i Paesi che si affacciano sui tre mari – Mediterraneo, Nero e Caspio – e che, a loro volta, si confrontano con altri Paesi e con altri territori. In uno scenario che da Eurasiatico si è allargato sino a comprendere anche l’Africa. D’altronde le conseguenze delle migrazioni interessano tutti i Paesi di questa parte del mondo. Coinvolti negli aspetti umanitari, sociali, economici ma anche per quanto riguarda il terrorismo e l’instabilità di aree sempre più vaste. Per questo il pomeriggio e la serata del 24 luglio saranno dedicati, a Pergine Valsugana, ad un incontro pubblico (“Gli occhi della guerra”) con gli inviati di guerra Gian Micalessin, Fausto Biloslavo, Andrea Indini, Matteo Canieletto. Mentre il work shop, coordinato da Daniele Lazzeri, entrerà nel tema del programma il 25 mattina con la presenza di esponenti delle istituzioni e con l’analisi degli aspetti militari legati alle tensioni nel Mediterraneo. Per affrontare poi — coordinati da Augusto Grandi e Andrea Marcigliano, il ruolo dell’Italia nello scacchiere del grande Medio Oriente, il problema dei migranti e degli scambi commerciali ed industriali, anche alla luce dell’informazione dedicata in Italia a questi temi. Ma un focus specifico, moderato dall’ambasciatore Carlo Marsili, sarà dedicato alla Turchia, partner fondamentale per ogni iniziativa nel Mediterraneo e non solo.

I lavori si concluderanno il 26, analizzando con un focus intitolato “Africa Nostra. L’Italia e la sua quarta sponda” situazioni e prospettive dei Paesi africani e con una lectio magistralis del grande storico Franco Cardini sul “continente liquido”, il Mediterraneo, l’antico mare nostrum…

Augusto Grandi

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