Gli scozzesi trionfano con il rinnovamento. Il centrodestra italiano non vuol rinnovarsi.

di Augusto Grandi

girano

CameronCameron vince le elezioni inglesi, grazie soprattutto ad una legge elettorale che non garantisce la rappresentanza di formazioni minori. Così l’antipatico Farage conquista solo un paio di seggi benché, dal punto di vista numerico, il suo sia il terzo partito. In compenso prendono più seggi i nazionalisti gallesi mentre in Scozia e’ un trionfo per il partito nazionalista locale che ottiene quasi l’en plein dei seggi. Ma se la ripartizione dei seggi condanna Farage, il voto condanna i laburisti. Ed in ogni caso rappresenta un’indicazione utile anche per l’Italia. Innanzi tutto perché dimostra che gli elettori sono perfettamente in grado di ribaltare i risultati annunciati dai sondaggisti. Non sempre le profezie si autoavverano. Quanto al voto scozzese, si è visto come si può passare da un insuccesso (di misura) al trionfo. Nell’arco di pochi mesi. Il leader scozzese che aveva voluto il referendum sull’indipendenza e l’aveva perso per poco, non si è nascosto dietro il risultato comunque positivo in termini numerici. No, si è dimesso immediatamente. Lasciando campo alla nuova leader che ha portato al trionfo odierno. Va bene, loro sono scozzesi ed i politici italiani sono diversi. Ma in Italia i leader sconfitti restano in sella, o nei dintorni del cavallo, anche dopo batoste epocali. Chi ha pagato, nel centrodestra, per gli ultimi disastri elettorali? Perché Cota, il governatore del Piemonte noto più per le mutande verdi che non per i risultati alla guida della Regione, e’ ancora in circolazione nella politica leghista del Piemonte? E la Gancia, ex presidente della Provincia di Cuneo? E gli altri leader del centrodestra che han perso tutte le Province? Non si rottama nulla, tutti restano a volteggiare come avvoltoi in attesa di avere di nuovo qualcosa da mordere. Non si possono aspettare sempre gli scandali giudiziari per far piazza pulita delle vecchie, e sconfitte, classi dirigenti. Il ricambio dovrebbe essere un obbligo di fronte ai disastri politici ed elettorali. La Scozia e’ andata in questa direzione ed ha trionfato. Non si possono ripresentare personaggi come Aledanno e sperare in un trionfo.

Augusto Grandi

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