Il problema del debito spiegato da un non signoraggista

di Alessandro Trinca

Amschel Mayer RothschildDatemi il controllo della moneta di una nazione e non mi importerà di chi ne fa le leggi”, con queste parole già nel 1791 Amschel Mayer Rothschild spiegava chiaramente come il controllo della creazione del denaro sarebbe stata un’arma formidabile per ottenere il dominio sugli Stati e realizzare il progetto della creazione di un Nuovo Ordine Mondiale.

Tali parole evidenziano chiaramente come, nell’analizzare il funzionamento dei sistemi monetari, non si possono studiare esclusivamente i dettagli tecnici senza tener conto di questa fondamentale verità!

Nella società moderna, detenere il monopolio di emissione del denaro consente di controllare, in modo più o meno palese, economia reale, politica, comunicazione e, in definitiva, l’intera società!

E se si comprende che oggi il monopolio di creazione del denaro appartiene al Sistema Bancario nel suo insieme, ossia Banche Centrali e banche commerciali, si capisce come le parole del 1791 siano purtroppo diventate una realtà!

Infatti oggi ogni centesimo in circolazione corrisponde ad altrettanto debito, sia esso pubblico o privato. E si tratta di un debito destinato a non poter essere mai ripagato, costringendo così Stati e singoli cittadini a trovarsi costantemente con un cappio al collo: pur ipotizzando che in un istante tutti decidessero contemporaneamente di restituire quanto dovuto, non solo tutto il denaro esistente sparirebbe dalla circolazione, ma, e questa è la cosa sconcertante, i debiti non sarebbero comunque estinti!

Ciò accade perché nel momento della creazione di nuovo denaro, lo stesso viene immediatamente gravato da un interesse! E questo avviene sia che si tratti di denaro emesso dalla Banca Centrale su richiesta dello Stato, sia che si tratti di moneta creata dal sistema bancario commerciale ogni volta che qualcuno chiede un prestito. Perché molti lo sanno, ma repetita iuvant, quando le banche concedono prestiti non lo fanno utilizzando denaro proprio (come farebbe qualsiasi persona se un amico gli chiedesse un favore), bensì ne creano ogni volta di nuovo dal nulla, basta che qualcuno glielo chieda!

E se fin tanto che la moneta aveva un valore intrinseco (quello del materiale di cui era fatta), trarre un profitto dalla creazione del denaro, detto reddito da signoraggio1, aveva come scopo principale l’arricchimento del feudatario, oggi che il denaro stesso ha un valore intrinseco praticamente nullo (pochi centesimi nel caso di moneta cartacea e zero nel caso di moneta elettronica) la questione è decisamente più complessa…

Perché se un tempo il ruolo di potere era attribuito per successione o comunque veniva “legittimato” con un atto di imperio e quindi il sovrano concentrava la sua attenzione prevalentemente sul proprio arricchimento, oggi che la società è organizzata in modo apparentemente democratico, chi mira al potere si è dotato di strumenti adeguati e sufficientemente mascherati ai più.
Quindi, il monopolio di emissione del denaro è legato non tanto, o almeno non solo, al guadagno derivante dal reddito da signoraggio, quanto piuttosto ad un’appropriazione di potere oltre ogni immaginazione.

Gli Stati hanno ormai da tempo perso la propria sovranità monetaria, non avendo la facoltà di creare il denaro di cui hanno bisogno per garantire i beni e i servizi ai cittadini, ma dovendolo prendere in prestito dalle Banche Centrali o, ancora peggio, dai soggetti operanti nei mercati finanziari, verso i quali sono costretti ad indebitarsi.

BCEQuesto è senz’altro palese agli occhi di molti nei paesi dell’area Euro, dove il monopolio di creazione del denaro appartiene alla BCE, Ente completamente indipendente dai singoli Stati e che non ha alcun tipo di legame o rapporto con le politiche economiche degli stessi, che si trovano completamente in balia degli speculatori, in una situazione di fatto in cui i rapporti di forza tra i detentori di capitali e appunto gli Stati, sono completamente rovesciati.

Il problema è meno palese, ma altrettanto vero, anche in tutti quei paesi in cui la Banca Centrale mantiene in apparenza una sorta di rapporto con il governo, ad esempio facendo da garante finale (in gergo tecnico “prestatore di ultima istanza”) del debito pubblico: se infatti è vero che teoricamente con queste condizioni uno Stato potrebbe decidere di non porsi limiti di spesa, è altrettanto vero che l’offerta di moneta dovrà necessariamente sempre crescere esponenzialmente solamente per coprire l’interesse dovuto sul denaro già esistente. Infatti, il problema del debito pubblico è semplicemente quello di non poter essere fermato con il sistema corrente, essendo stato matematicamente progettato per espandersi all’infinito! E questo ha permesso e permette una concentrazione di denaro e quindi di potere nelle mani delle pochissime persone che oggi dominano il mondo! Per comprendere di quali cifre si parla può essere utile consultare questo articolo: LINK

Ma non finisce qui… il denaro emesso dalle Banche Centrali oggi infatti corrisponde appena al 5% del totale in circolazione, il restante 95% è infatti creato dalle banche commerciali, in base al meccanismo sopra illustrato. Ed è probabilmente questa l’arma di dominio più occulta ed efficace utilizzata dall’elite di potere! Perché, lo ripetiamo ancora una volta, lo scopo principale non è l’arricchimento in sé, bensì il controllo dell’intera economia reale e quindi della società. Proviamo ad immaginare cosa significhi avere la facoltà di creare denaro semplicemente se qualcuno ce lo chiede… cosa accadrebbe ad esempio se il proprietario di una multinazionale fosse anche il proprietario di una banca? Tale multinazionale non avrebbe forse a disposizione tutto il denaro che vuole per monopolizzare il settore economico in cui opera? A buon intenditor…

A tutto questo si aggiunge che il Sistema “Banca Centrale-banche commerciali” così strutturato permette di stringere ulteriormente la morsa del debito sugli Stati: le prime, infatti, spesso prestano denaro ad un costo irrisorio alle seconde, le quali lo utilizzano per acquistare titoli di stato che rendono svariate volte tanto, aumentando così a dismisura il debito sovrano verso di esse.

Va quindi compreso che un sistema monetario basato sul debito è uno strumento adeguatamente pianificato e realizzato dall’elite di potere per realizzare il suo progetto di dominio, in quanto genera obbligatoriamente una concentrazione di denaro e di potere nelle mani di pochissime persone, con possibilità di ricatto al potere governativo e totale controllo dell’economia reale e della società.

Per impedire la realizzazione di questo piano di dominio e recuperare la piena sovranità monetaria è dunque necessario definire e realizzare un sistema in cui lo Stato sia l’unico soggetto a detenere il monopolio della creazione di denaro dal nulla!

 (1) Con la parola “signoraggio” si intende la differenza tra il valore intrinseco del denaro e il valore nominale dello stesso; questo termine deriva dal periodo feudale, in cui il “Signore” nel coniare le monete utilizzava una quantità di metallo inferiore al valore facciale attribuito alle stesse, trattenendo quindi per sé questa differenza che prendeva appunto il nome di signoraggio (cioè aggio del Signore).

Alessandro Trinca

alex trinca

Il problema del debito spiegato da un non signoraggista
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9 pensieri su “Il problema del debito spiegato da un non signoraggista

  • 3 Febbraio 2014 alle 18:58
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    Direi che è ben spiegato, ma alla gente anche se glieli spieghi, sarà sempre “arabo”.
    Loro sono ben “felici” quando ricevono tante belle illusioni… ess. Si vede la luce in fondo al tunnel… ed altre idiozie simili.
    Per cui, è difficile schiodare, chi resta fermo sulle sue convinzioni e, non si apre agli approfondimenti.
    Troppe volte ho visto l’espressioni e/o le parole messe in Bocca, dai media, e quando ho fatto notare l’incongruenza, c’è stata diffidenza…. NON LO TROVI?

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    • 4 Febbraio 2014 alle 11:43
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      Sono d’accordo con te la difficoltà è immane, ma dobbiamo provarci, sempre e comunque! Jak

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  • 4 Febbraio 2014 alle 21:00
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    Ciao!! Interessante! Mi stavo chiedendo, ma se uno stato sovrano decidesse dei tassi allo 0% sia sui soldi emessi dalla banca centrale verso di lui che sulle riserve messe a disposizione alle banche private, il denaro non si porterebbe dietro alcun debito. Sbaglio?

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  • 5 Febbraio 2014 alle 08:34
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    Giuseppe, innanzitutto ti ringrazio per aver letto l’articolo e per aver posto un’interessante questione!
    Cerco di risponderti…
    Dunque, la tua affermazione è tecnicamente corretta: se lo Stato emettesse Titoli a 0% di fatto non avrebbe interessi da dover restituire.
    Tuttavia, rimangono diverse problematiche:

    1) innanzitutto questo sarebbe possibile solo in una situazione in cui lo Stato non è obbligato a reperire il denaro nei mercati, come invece accade ora, in quanto nel mercato nessuno acquisterebbe titoli allo 0% ovviamente! Per cui si dovrebbe come minimo tornare ad una situazione in cui la Banca Centrale è OBBLIGATA ad acquistare i TDS emessi dallo Stato. Questa è la situazione che la maggior parte delle persone che si occupa di sovranità monetaria si auspica e immagino che anche Giuseppe che ha posto la domanda abbia in testa un meccanismo di questo tipo, sul modello Italia pre-Divorzio per capirci.
    Dal mio punto di vista sarebbe già un bel risultato, ma non basterebbe, per le ragioni esposte nei successivi punti;

    2) anche se lo Stato recuperasse la possibilità di emettere Titoli ad un interesse autonomamente stabilito (e quindi ipoteticamente anche 0%), il monopolio di emissione del denaro rimarrebbe di proprietà della Banca Centrale e quindi lo Stato continuerebbe ad avere un debito, seppur limitato al solo importo capitale in quanto non ci sarebbe interesse. E ciò comporterebbe sempre una “sottomissione” del debitore (Stato) nei confronti del creditore (Banca). Se in un qualsiasi momento qualcuno sostenesse che tale debito debba essere ripagato (e purtroppo ciò potrebbe sempre accadere a causa di una classe politica ipoteticamente ignorante/corrotta/infiltrata), lo Stato si troverebbe, come oggi, costretto a strozzare i cittadini per recuperare denaro;

    3) questo probabilmente è la questione centrale del discorso: se il monopolio di creazione del denaro dal nulla rimanesse nelle mani del sistema bancario, rimarrebbe l’enorme problema legato al 95% del denaro esistente e cioè quello creato dalle banche commerciali che, come ho cercato di spiegare nell’articolo, comporta una concentrazione enorme di potere nelle mani di pochissime persone: oggi tutte le principali banche del mondo fanno capo a poche famiglie, che sono le stesse ad avere anche la proprietà delle grandi multinazionali… tutto ciò ha determinato e determina il controllo dell’economia reale!!! Interi settori produttivi completamente monopolizzati e cittadini pieni di debiti!

    Non dimentichiamo mai che la finanza non è solo uno strumento di arricchimento ma è soprattutto un mezzo di dominio! E’ per questo che ho scritto che “nell’analizzare il funzionamento dei sistemi monetari, non si possono studiare esclusivamente i dettagli tecnici” senza aver compreso il progetto di potere che c’è dietro!

    Per tutte queste ragioni dal mio punto di vista ritengo che l’unica soluzione sia adottare un sistema in cui “lo Stato sia l’unico soggetto a detenere il monopolio della creazione di denaro dal nulla”.
    Ovviamente anche questo sistema non è completamente immune da rischi, però se non altro si tratterebbe di rischi legati alla gestione politica, che sicuramente è sottoposta ad un controllo da parte della collettività maggiore di quanto non lo sia il sistema bancario attuale!

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  • 6 Febbraio 2014 alle 15:22
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    Alessandro, sono d’accordo con te, con un solo distinguo, che non è da poco.
    Ovvero non ci devono essere banche private. IN NESSUN CASO.
    Il perchè è molto semplice… Se una banca privata, ha il potere di “emettere” moneta (Mutui ed altro) lo farà tramite la riserva frazionaria. E questa è un’altra tegola che non mi sta bene.

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  • 6 Febbraio 2014 alle 18:50
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    Orazio guarda che siamo d’accordissimo!!!

    Credevo di averlo espresso in modo chiaro, ma se non mi sono spiegato bene lo ribadisco un’altra volta: nessun soggetto diverso dallo Stato deve poter creare denaro dal nulla, men che meno le banche private!!!

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    • 7 Febbraio 2014 alle 17:50
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      Vediamo allora se siamo sulla stessa lunghezza d’onda.
      Andando oltre, oltre cioè a quando si spera di ritornare ad essere sovrani, e la cosa volente o no, avverrà, in quanto a tutto c’è un limite e/o come si suol dire tutti i troppi storpiano… LA mia personalissima idea, dovuta da ragionamenti miei, anche se molte idee, vengono dal passato, in quanto sarà e resterà sempre maestra di vita, riguarda questo semplice concetto. Dico semplice, anche se in pratica non lo è ovvero: la cultura è internazionale ma L’ECONOMIA E’ NAZIONALE. Sulla prima parte, non credo che ci possano essere osservazioni… mentre sulla seconda, ci possono essere distinguo/limitazioni/osservazioni e quant’altro. Qualche d’uno potrebbe osservare che la cosa sia irrealistica, specialmente quando siamo imbevuti fino al collo ed oltre con la liberalizzazione delle merci e dei capitali… e questo a mio avviso è una delle principali operazioni da demolizione. Del resto, abbiamo notato che da quando vi è stata questa pseudo liberalizzazione, vi è stato un crollo economico, specialmente dalle nostre parti. Ritornando a ripristino ante liberalizzazione, ci troveremo a dover ritornare al baratto, (nel passato lo chiamavano giustamente SCAMBI COMMERCIALI) ed è per quello che l’italia è diventata quella che era. Capisco che tale impostazione, possa creare perplessità per quanto riguarda il commercio ivi incluso anche il turismo nel nostro paese… però credo che limitando il cambio a settori ben specifici, si possa riuscire a raggiungere dei risultati. Del resto a coloro che toutcourt, dicono che la cosa non sia possibile, rispondo che 1° uno stato sovrano può fare quello che vuole, 2 ci sottrarremmo totalmente alla truffa dei 20 secondi (alias truffa sul cambio che come sai viene, in quei 20 sec. a fine giornata, manipolato) e cosa più importante siamo al riparo dai tassi d’interesse che anche questi vengono manipolati dalla banche internazionali. L’unico aspetto negativo, riguarda lo scoppio all’interno dell’italia di tanti focolai… per essere gentili, di attentati dinamitardi che nel passato abbiamo già conosciuto, oltre ovviamente ad aggressioni di tutti i tipi anche atmosferiche. Che ne pensi.. era un pensiero in libertà, ma in giro, viene sempre scartato anche da quei blog che “stanno dalla nostra parte” Che sia per caso “troppo” anche per loro?
      Ciao. Orazio

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  • 8 Febbraio 2014 alle 11:07
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    probabilmente il baratto in una Società di dimensioni ampie (quelle di uno Stato) non è sostenibile come sistema per regolamentare gli scambi, non trovi?
    Detto ciò, io credo che se lo Stato possa emettere moneta che non abbia valore intrinseco e se sempre lo Stato fosse l’unico soggetto a poterlo fare, molti dei problemi che hai evidenziato sparirebbero: lo Stato non dovrebbe MAI prendere in prestitio il denaro, pertanto non avrebbe debiti e potrebbe spendere senza problemi per garantire beni e servizi ai cittadini! In quest’ottica il fluttuare dei cambi non darebbe grandi pensieri!
    Anche la funzione di erogazione di prestiti, che oggi appartiene al sistema bancario commerciale tramite creazione di nuovo denaro tout court, dovrebbe essere trasferita nelle mani dello Stato: il sistema bancario come lo conosciamo oggi deve essere completamente ristrutturato: io al massimo permetterei la gestione dei c/c come semplice attività di deposito e prelievo, nonché domiciliazione delle utenze ecc., ma nel modo più assoluto la concessione di prestiti mediante creazione di denaro dal nulla (questa funzione deve appartenere esclusivamente allo Stato per tutte le ragioni che ho spiegato nell’articolo).
    Ovviamente anche lo Stato, dotato di tale potere, dovrebbe essere sottoposto ad uno stretto controllo da parte della collettività; ciò si realizza innanzitutto riportando la gente ad interessarsi della cosa pubblica (oggi purtroppo abbiamo una popolazione avulsa, distratta e disinteressata e questa è l’arma più potente a disposiszione dell’elite di potere) e poi stabilendo leggi ferree in materia di trasparenza e di rendiconto della spesa pubblica, così che al minimo sgarro il popolo ne sia immediatamente informato (non come avviene oggi che non si quasi niente in merito alle leggi che vengono approvate, alle decisioni che vengono prese e al come viene gestita la spesa pubblica).

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  • 8 Febbraio 2014 alle 15:46
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    Il sistema del “baratto” alias Scambi commerciali, si colloca in un’insieme di atti il cui fine, è quello di trattare la merce per quello che è, mentre utilizzare il sistema monetario, come noi attualmente lo conosciamo, è soggetto come ho già spiegato, ad “ingerenze” esterne,,, non volute e deleterie. Libor, ed altro.
    Anche adesso cui il sistema monetario, sta crollando in quando sostenuto da una non economia, ma dal solo INTERESSE, dovrebbe far comprendere che i rapporti “esterni” sono solo rapporti esterni. Continuare a vivere con tali indirizzi, vuol dire a mio avviso continuare a perseguire altri errori. Come ho detto, il rapporto dei cambi con altri stati, devono essere effettuati come “rapporti diretti e non mediati” ovvero non ci devono essere intermediari cui lucrano… la favola di gesu che va contro i cambiavalute, è chiaro. Per il resto sono d’accordissimo con te.

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