Job all’italiana: 3,50 euro all’ora

di Augusto Grandi

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C’era una volta la “generazione mille euro”, quella dei giovani costretti a sopravvivere con stipendi di questo livello, inadatti a costruire una famiglia, a pensare ad un futuro lontano dalla casa di mamma e papà. Poi, però, sono arrivati i governo dei tecnici e dei loro imitatori. I signori del “ce lo chiede l’Europa”. Monti, Letta, Renzi.

E, finalmente, per i giovani la situazione e’ radicalmente mutata. Grazie anche ad un ministro del lavoro come Poletti, in arrivo dalle coop. Con la sua grande esperienza era ovvio che si arrivasse ad una inversione di tendenza: basta con la generazione mille euro, l’Italia deve diventare un faro per l’Europa, un esempio virtuoso. Ed allora si lancia la generazione 600 euro. Non è una battuta. Per alcuni servizi (dalle pulizie ai controlli di sicurezza) e’ stato raggiunto un accordo sindacale – siglato anche dalla CGIL di Susanna Camusso – per una paga oraria di 3,50 euro. Il che significa che lavorando 40 ore alle settimana per tutto il mese si arriva alla folle cifra di 600 euro. Uno spreco, senza dubbio. Un’esagerazione. Un invito allo sperpero. Ed allora le cooperative cercano di evitare di dare il cattivo esempio e riducono le ore. Lavorare meno,lavorare tutti. E si scende a 300-400euro al mese. Ma non chiamateli mini job, quella è roba per sfruttatori tedeschi. In Italia si può chiamare rigore, serietà, normalità. Quella grigia normalità invocata dal Grigiocrate Monti. Si deve procedere allo smantellamento dello Stato sociale, si deve procedere all’impoverimento del Paese. Da un lato stipendi sempre più bassi, dall’altro tasse sempre più alte. Possibilmente sulle proprietà, in modo da obbligare gli italiani più poveri a svendere case e terreni per cercare di sopravvivere ancora un po’. Tanto i polli di Renzi non si ribellano. Tutt’altro. Con i media di dis informazione che si impegnano a creare dissapori tra categorie. Perché mai gli agricoltori non dovrebbero pagare l’Imu se lo pagano gli altri? Perché mai qualcuno dovrebbe avere uno sconto se io non posso averlo? Divide et impera. Mica e’ roba nuova. E poi provvedono i politicamente corretti a spiegare che, per i clandestini, occorre spendere 35 euro al giorno per il mantenimento. Che per le grandi risorse non invitate occorre garantire una casa dignitosa ed un lavoro soddisfacente, dopo corsi di formazione a carico dei contribuenti. Compresi quei contribuenti che guadagnano 3,50 euro all’ora, che non han diritto alla casa, che non han diritto a nulla.

Augusto Grandi

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