La rivoluzione comincia da te!

di Mirco Mariucci
TERZA PARTE
Leggi la PRIMA PARTE e la SECONDA PARTE
Revolution

La rivoluzione inizia quando rimettiamo in discussione i dogmi del sistema sociale nel quale viviamo, senza alcuna limitazione, partendo proprio dalle nostre più intime convinzioni, come la fede politica o quella religiosa, avvalendoci di un sano pensiero scettico, logico e razionale.

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La rivoluzione inizia quando smettiamo di violentare le nostre menti con le idiozie dei grandi monoteismi, che ci ricattano con il castigo eterno e ci promettono l’illusoria ricompensa di un paradiso accessibile post mortem, al modico prezzo dell’ignoranza e della sottomissione ai dettami del culto, e così iniziamo ad ambire ad un ben più utile paradiso reale che tutti insieme possiamo costruire qui su questa terra.

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La rivoluzione inizia quando smettiamo di credere che le soluzioni arriveranno dall’alto da parte di un’élite che a tutto pensa tranne che al nostro benessere, e così iniziamo ad agire per risolvere i nostri problemi, quelli degli esseri umani che ci stanno vicino e quelli del resto dell’umanità.

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La rivoluzione inizia quando sostituiamo la competizione per scopi individualistici alla cooperazione con obiettivi collettivistici, perché dal momento che possiamo cooperare per assicurare il benessere di tutti, comprendiamo che è stupido competere e lottare l’uno contro l’altro per stare un po’ meglio a discapito delle condizioni di vita altrui, quando invece collaborando in modo sinergico potremmo star bene tutti, senza alcun bisogno di ridicole contrapposizioni.

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La rivoluzione inizia quando rimettiamo al centro l’essere umano e non il profitto, eliminando così quell’indesiderabile eterogenesi dei fini che colpisce come un cancro la nostra società, perché comprendiamo che il motivatore sociale non può essere la massimizzazione del profitto a tutti i costi, bensì il raggiungimento delle migliori condizioni di vita possibili per tutti gli esseri viventi.

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La rivoluzione inizia quando non siamo più disposti a farci sfruttare né a tollerare lo sfruttamento degli altri esseri umani, e quindi sempre noi, in prima persona, non siamo neanche più disposti a sfruttare gli altri, perché comprendiamo che è una cosa stupida, crudele ed ingiusta.

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La rivoluzione inizia quando comprendiamo che il denaro è uno strumento che le élite utilizzano per esercitare il dominio sulla massa, decidendo scientemente di mantenerlo scarso nonostante sia virtualmente infinito e non abbia un vero costo in sé, assicurandosi il controllo dell’emissione che avviene sempre previa richiesta d’interesse, in modo da renderci schiavi di un debito eterno che costringe l’economia a crescere per non fallire.

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La rivoluzione inizia quando comprendiamo il valore del tempo della vita, e così concepiamo un nuovo sistema economico che non obblighi gli esseri umani a vivere per lavorare, ma che permetta a tutti di lavorare per vivere.

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La rivoluzione inizia quando comprendiamo che le automazioni e l’intelligenza artificiale non rappresentano dei pericoli in quanto sono in grado di “rubarci il lavoro”, ma che al contrario sono dei mezzi fondamentali da impiegare in modo massivo per restituire tempo libero in abbondanza a noi esseri umani, che potremmo comunque avere accesso ai prodotti realizzati da un sistema quasi completamente automatizzato in modo gratis (o quasi).

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La rivoluzione inizia quando comprendiamo che la disoccupazione in realtà è un falso problema, perché è sufficiente lavorare meno per poter lavorare tutti pur mantenendo lo stesso stipendio, semplicemente redistribuendo la ricchezza già esistente, oppure implementando un’apposita politica monetaria d’integrazione dei redditi.

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La rivoluzione inizia quando comprendiamo che noi siamo parte della natura e che anche la natura fa parte di noi, quindi invece di distruggerla e ad inquinare l’ambiente che ci circonda, iniziamo a rispettarla, vivendo in modo sinergico con essa, perché sappiamo che dalle condizioni dell’ecosistema dipende fortemente anche la nostra salute e quindi la qualità della nostra stessa vita.

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La rivoluzione inizia quando ci guardiamo intorno e vediamo che la natura non ha dato a nessun uomo il diritto di dominare gli altri o di possedere di più rispetto ai propri simili, e quindi comprendiamo che siamo noi che consentiamo ad una minoranza avida e parassitaria di dominarci e di avere in eccesso rispetto alla media, invece di suddividere in parti uguali la ricchezza che siamo in grado di realizzare, eliminando così fame e povertà.

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La rivoluzione inizia quando comprendiamo che una società che impiega la scienza e la tecnologia per minimizzare il lavoro umano, pur realizzando condizioni di abbondanza, sostenibilità e libertà per tutti, dove ciascun individuo contribuisce secondo le sue possibilità e riceve in base alle proprie necessità, rappresenta un mondo migliore per ogni essere umano, ricchi e potenti inclusi.

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La rivoluzione inizia quando comprendiamo che è stupido assecondare le esigenze di un sistema folle e malato, quando sappiamo benissimo che così facendo non faremo altro che contribuire attivamente al concretizzarsi di tutte le storture che esso induce, e che comprometteranno la felicità, la salute ed il benessere di tutti gli esseri viventi, noi inclusi.

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E’ del tutto inutile passare la nostra vita esclusivamente a lamentarci, a fare polemica o a dare la colpa agli altri, quando invece siamo noi per primi che con i nostri comportamenti concretizziamo quel costrutto antropico interagente che chiamiamo società. Se vogliamo davvero costruire un mondo migliore, riattiviamo la nostra mente, che è stata messa in standby da un lavoro totalizzante, dall’indottrinamento e dalla continua opera di mistificazione e di distrazione inscenata tramite i mass-media, rimettiamo al centro gli esseri viventi, non il profitto, iniziamo ad escogitare soluzioni e a collaborare per realizzarle, non prima di esserci convinti del fatto che l’unico vero fine è quello del raggiungimento del benessere collettivo.

Sì, anche tu che stai leggendo questo saggio puoi cambiare il mondo e puoi farlo in un modo molto semplice: iniziando ad agire in prima persona, per fare la tua parte, ricordando sempre che la rivoluzione comincia da te!

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FINE PARTE TERZA
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Mirco Mariucci
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La rivoluzione comincia da te! TERZA PARTE
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