La rubrica Balasso 038

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“Ego te autorizzo a far quel cazzo che vuoi coi miei scripti, cum publicatione sul tuo sito, basta che scrivi che son miei” Firmato Balasso

natalino balasso

Leggo sui giornali parole vuote.
Alcuni camorristi del clan De Micco avevano tatuate sul braccio le parole: rispetto, fedeltà, onore. Bisogna stare attenti alla retorica dei valori. Se non tiene al centro del proprio essere l’uomo, qualsiasi “valore” è vuoto di senso e può andar bene anche per un camorrista.
Anche la recessione e la ripresa sono parole vuote se non riusciamo a capire da cosa si recede, da cosa ci si riprende. L’Istat dice che la recessione è finita (il giorno dopo il voto?), poi dice che le famiglie sono sempre più povere, che i giovani fuggono dall’Italia perché non trovano lavoro, insomma, che è tornata la normalità.
L’ansia dei giornali di fare di Renzi un supereroe da graphic novel si legge nei resoconti della missione in Congo, dove è stata inviata Wonder Woman Boschi. Siamo molto felici dell’arrivo dei bambini congolesi adottati in Italia, sperando che quando sarà ora di trovar lavoro anche questi non scappino all’estero come stanno facendo gli italiani un po’ più grandi di loro.
La parola “euroscettico” ha poco senso, perché significa, per contrasto, che chi desidera che l’Europa diventi un livello di organizzazione efficiente e utile sia automaticamente euroentusiasta dell’Europa delle banche, dei fondi salvastati (cioè salvabanche) e delle misure di rigore per i poveracci. Nessuno può essere entusiasta di questa Europa, in questo caso non si può non essere euro-scettici. Euroscettico viene definito anche chi è scettico nei confronti dell’euro, ma l’euro è intimamente legato a questa visione malata di Europa che impera oggi, se l’Europa cambiasse cambierebbe anche l’euro; diversamente, se noi cambiassimo moneta, non diventeremmo automaticamente più belli e meno poveri.
A giocare coi numeri ci si diverte, ma i numeri, si sa, vanno interpretati. Così un risultato elettorale di tutto rilievo, come quello dei 5Stelle al 21% diventa una batosta, mentre un risultato modesto, come quello della Lega al 6% diventa un trionfo. Le aspettative influiscono sulla nostra vita più della realtà, tuttavia non si usano le parole che si usano per Grillo, ad esempio, nei confronti di Forza Italia (attesa al 25% e finita al 16%!). Chi vince davvero è chi non concorre mai, non è strano che dopo un referendum in cui milioni di veneti avrebbero scelto la secessione, non si sia presentata alle europee nessuna lista secessionista? Con quel risultato avrebbero preso il 10% su scala nazionale!! Eh già, forse il plebiscito era un plebiscitino. Un tentativo è stato fatto su scala comunale a Zero Branco, in provincia di Treviso (forse la culla del secessionismo?) con una lista che si chiama Venetosì, appoggiata dal sito miracoloso plebiscito.eu (miracoloso perché con 150.000 visite avrebbe totalizzato tre milioni di voti…), purtroppo nessuno è profeta in patria, nemmeno se la tua patria è piccolina e così la lista Venetosì si è piazzata al penultimo posto col 7%, precedendo di un soffio una lista che si chiama Zero per Zero che, onestamente, con un nome così non aveva speranza di fare numeri.

La rubrica Balasso 038

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