La rubrica Balasso 042

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“Ego te autorizzo a far quel cazzo che vuoi coi miei scripti, cum publicatione sul tuo sito, basta che scrivi che son miei” Firmato Balasso

natalino balasso

Trovare all’ospedale una dottoressa molto gentile, che ha a che fare tutti i giorni con malati soprattutto anziani e riesce a sorridere, ci fa un po’ meravigliare. Siamo abituati a dire che quello che manca negli ospedali è il rapporto umano, la propensione alla partecipazione del sentimento. Siamo abituati a dire che quello che la “professionalità” ci ha rubato è il nobile sentimento della compassione.
Ma poi scoprire che c’è chi, senza rubare nulla alle proprie competenze e alla propria efficienza, riesce a fare il tifo per una piccola guarigione, a spiegare le cose con pazienza, a sorridere, ti fa ricredere su questo luogo comune.
Certo ci sono le sfumature e c’è un ventaglio di atteggiamenti tra il piangere se un paziente non guarisce e il farsi girare le balle alla seconda domanda dei parenti, ma in quel ventaglio ci sono i nostri caratteri, che spesso ereditiamo dai genitori e formiamo nei primissimi mesi.
Quando sei diventato medico non ci puoi più far niente.
La professionalità non è freddezza. La freddezza è solo una questione di carattere e noi che critichiamo i medici algidi, distaccati e “incuranti” del dolore forse saremmo i primi a comportarci come loro se ci trovassimo nelle loro stesse condizioni.
Un buon carattere non si può imporre per legge.

La rubrica Balasso 042

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