La scuola di Marchionne

di Antonella Policastrese

marchionne renziPrendi le scuole, svuotale dell’archè da cui discende sapienza e conoscenza ed avrai costruito una società di replicanti, indotti soltanto ad ubbidire e non pensare. Secondo Socrate saggio è colui che partendo dall’ammissione della propria ignoranza, fa di se stesso l’oggetto del proprio problema,aprendosi al dialogo ed al confronto. Il contrario di ciò a cui abbiamo assistito in questi mesi, con attorucoli che nella fretta di essere applauditi, non si sono posti minimamente il problema di varare una riforma senza ascoltare i protagonisti principali. Un tempo si parlava di scuola di pensiero. Oggi possiamo tranquillamente parlare di scuola di Marchionne, o meglio centri di formazione professionale, che servono per dare ai ragazzi un’infarinatura superficiale di base , per un sapere raffazzonato, che non si capisce bene cosa significhi, poichè il sapere si acquisisce attraverso la conoscenza profonda della realtà, sul rapporto dialettico tra realtà diverse per superarle ed arrivare alla verità. Arbitrariamente esercitando un potere non conferitogli dalla società, Renzi e la sua claque hanno sradicato l’albero del libero pensiero, con una riforma che di buono non contiene nulla. Imponendo la fiducia in un parlamento svuotato delle sue funzioni, si sono presi a picconate i muri portanti della scuola, ed in questo continuo dire che bisogna andare avanti ci stiamo imbarbarendo.. L’unico stile di vita è l’incoerenza ,altro che sapienza, capacità di di interagire socialmente ed attraverso l’esperienza analizzare cosa si agita in quest’epoca di oscurantismo.!. A leggere i punti che compongono la riforma della buona scuola c’è da rabbrividire. A cominciare dalla figura del Preside con una mansione da gran sacerdote, guru che avrà un potere smisurato e darà vita ad una nuova classe: i cortigiani ed i portatori d’acqua al mulino del capo, che più che insegnare dovranno solo attenersi alle linee guida dei dogmi, che si andranno ad affermare. Oppure come forme legate al fondo di finanziamento , per gestire ogni anno 126 milioni di euro, che fa del preside un factotum da farlo somigliare ad un mega direttore galattico ,capace di istituire pratiche amministrative con tanto di delibere, ed atti affissi all’albo. Tutto lascia presagire che non bisogna avere teste pensanti, ma ragazzi pronti ad accettare ogni tipo di ricatto, a non interrogarsi troppo difronte ad una qualsiasi ingiustizia. Dovranno capire che c’è un capo che darà ordini e tutti gli altri dovranno ubbidire. Le libere scelte, sono state mandate in pensione. D’altronde con un nominato che si prende il lusso di svilire insegnanti che hanno studiato, che non sono capre e capiscono perfettamente l’importanza di un metodo e di una cultura non imposta dall’alto ma che nasce dalla conoscenza,bisognava resettare l’ABC di questa scuola. La sapienza è un’eruzione vulcanica,la conoscenza svela ogni tipo di segreto,il pensiero che ne scaturisce è ciò che ci rende liberi. Renzi questa volta non ha ben capito che non si può rinunciare al sapore della libertà.

Antonella Policastrese

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