Le luci dell’illegalità

di Carlo Giorgetti

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       Recentemente il sindaco di Roma Ignazio Marino ha espresso l’intenzione di creare un Quartiere “a luci rosse” ovvero una zona franca nella quale venga tollerato lo scambio di prestazioni sessuali a pagamento (prostituzione)

      Questa è solo l’ultima trovata di una amministrazione comunale allo sfascio ma è anche l’ennesima dimostrazione del fallimento dello stato italiano il quale non è più nelle condizioni di far rispettare le leggi e così si spaccia questa incapacità per permissivismo. Ma agevolare l’illegalità oltre a violare la costituzione è una offesa verso i cittadini onesti ,verso quei cittadini che vivono nel rispetto della legge e che pagando le tasse reggono il sistema stato. L’indebolimento delle istituzioni è conseguenza della perdita di sovranità dello stato, questa perdita di sovranità ha distrutto l’economia dello stato il quale non potendosi finanziare non ha risorse sufficienti per gestire e controllare il territorio, non è più in grado di far rispettare le leggi. Le leggi di uno stato servono a far sì che il forte non prevalga sul debole, il ricco non prevalga sul povero, che il disonesto non prevalga sull’onesto. Non si può, quindi, tollerare l’illegalità perchè questa è fonte di disuguaglianza e di sopraffazione, in questo specifico caso si permette che ci sia uno scambio di denaro in cambio di una prestazione “professionale” ma questo avverrebbe senza che si sia provveduto a creare una figura professionale cioè senza pagare contributi, tasse, senza la dovuta sicurezza e questo non è giusto né nei confronti di chi si prostituisce né nei confronti dei clienti e neppure nei confronti di chi, per lavorare, paga tasse, contributi, e si adegua alle normative che regolano la sua attività.

Carlo Giorgetti

Carlo Giorgetti

Le luci dell’illegalità

2 pensieri su “Le luci dell’illegalità

  • 11 Febbraio 2015 alle 15:43
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    In Italia, si permette di essere un po incinta.

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  • 13 Febbraio 2015 alle 11:53
    Permalink

    Il sindaco avrà pure un amministrazione infiltrata e corrotta, ma questo non c’entra niente con la volontà di regolamentare la prostituzione. Invece di fare i progressisti da una lato e i bacchettoni dall’altra vediamo di essere coerenti. L’Olanda insegna !

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