Le luci dell’illegalità
di Carlo Giorgetti
Recentemente il sindaco di Roma Ignazio Marino ha espresso l’intenzione di creare un Quartiere “a luci rosse” ovvero una zona franca nella quale venga tollerato lo scambio di prestazioni sessuali a pagamento (prostituzione)
Questa è solo l’ultima trovata di una amministrazione comunale allo sfascio ma è anche l’ennesima dimostrazione del fallimento dello stato italiano il quale non è più nelle condizioni di far rispettare le leggi e così si spaccia questa incapacità per permissivismo. Ma agevolare l’illegalità oltre a violare la costituzione è una offesa verso i cittadini onesti ,verso quei cittadini che vivono nel rispetto della legge e che pagando le tasse reggono il sistema stato. L’indebolimento delle istituzioni è conseguenza della perdita di sovranità dello stato, questa perdita di sovranità ha distrutto l’economia dello stato il quale non potendosi finanziare non ha risorse sufficienti per gestire e controllare il territorio, non è più in grado di far rispettare le leggi. Le leggi di uno stato servono a far sì che il forte non prevalga sul debole, il ricco non prevalga sul povero, che il disonesto non prevalga sull’onesto. Non si può, quindi, tollerare l’illegalità perchè questa è fonte di disuguaglianza e di sopraffazione, in questo specifico caso si permette che ci sia uno scambio di denaro in cambio di una prestazione “professionale” ma questo avverrebbe senza che si sia provveduto a creare una figura professionale cioè senza pagare contributi, tasse, senza la dovuta sicurezza e questo non è giusto né nei confronti di chi si prostituisce né nei confronti dei clienti e neppure nei confronti di chi, per lavorare, paga tasse, contributi, e si adegua alle normative che regolano la sua attività.
Carlo Giorgetti
In Italia, si permette di essere un po incinta.
Il sindaco avrà pure un amministrazione infiltrata e corrotta, ma questo non c’entra niente con la volontà di regolamentare la prostituzione. Invece di fare i progressisti da una lato e i bacchettoni dall’altra vediamo di essere coerenti. L’Olanda insegna !