Limitare la violenza religiosa.

di Salvatore Emanuele

AffoganoLa domanda: Salvatore Emmanuele Paola, buona sera. Questo pomeriggio ho ricevuto una lezione da un gruppo di religiose, la cui sapienza non superava la quinta elementare, di qualcuna la terza media. Mi hanno fatto paura. Nei loro visi ho letto il principio del martirio, per me nefando, un triste stimolo dei capi religiosi, l’immensa violenza delle religioni, quella che ha commesso il genocidio di 15 cristiani sul barcone alla deriva sulle onde del mare, dei 200 Albigesi arsi vivi su un unico lungo rogo, in poche ore, delle montagne di anabattisti passati a fil di speda nelle piazze d’Europa. Siamo entrati nella baraonda tra cultura vera, e incultura religiosa delle immense masse umane.

Cristiani-in-Nigeria-400x290La risposta: Le due libertà, la religiosa, il libero pensiero, devono ricevere il massimo rispetto, gli dèi, nella mente dei fedeli, la devono smettere di essere violenti, non devono tagliare teste, né perseguitare i liberi pensatori, le cui conoscenze generalmente sono molto elevate, per conoscenze di discipline di particolare rilevanza, di particolare difficoltà nell’essere apprese, occorrendo per ottenerne il possesso conoscitivo, lungo tempo, sacrifici di studio particolari, richiedenti anni di intenso lavoro. Raggiungono valori culturali rari, cui non si possono paragonare le modeste culture religiose. Ai dotati di una religione i capi dovrebbero insegnare a rispettate il libero pensiero, anche se divergente, avvertirli che da questo proviene l’evoluzione della civiltà, le conquiste umane più raffinate necessarie a sopravvivere nei momenti critici dell’esistenza. Nessuna nega che certi valori scientifici in mano a sconsiderati possono produrre Hiroshima e Nagasaki, come il pensiero di una fede ha determinato il genocidio di Chabra e Chatila. Si deve essere tutti liberi nel pensiero personale, profonda l’educazione al rispetto del pensiero altrui, religioso o laico.

Nessuno contesta la cultura della religiosità, è la conquista dell’essere che la possiede. Ogni pensiero, ogni conoscenza, è la conquista delle coscienze, gestite dalla mente con le capacità simboliche, logiche, analitiche, assiomatiche, inferenziali che l’essere possiede. Le conoscenze sono conquiste di ogni essere riferite alla cultura di base, alle nozioni propedeutiche che occorrono per conquistarle, comprenderle.
bertrand russellSi vuole o non si vuole l’essere è queste conquiste, è gli assiomi propedeutici, base per conquistare nuove conoscenze, nuovo pensiero. Russell aveva le sue conoscenze di base per occuparsi della Matematica, della Logica, di cui si è occupato. Un Papa si occupa dei valori celesti di cui è in grado di comprendere la verità esistenziale, non sarà mai un Russell, come un Russell non sarà un essere che ragioni come un Papa.
Ecco perché ci si deve educare, per principio sociale, di limitare la violenza delle nostre conoscenze, se si vuole convivere in un ambiente, su di un barcone e pregare il proprio dio per chiedere salvezza, senza entrare in lite, per la veridicità assoluta del proprio dio, al punto da uccidere barbaramente i credenti in altre religioni, in altri dèi e buttarli in mare.
La tolleranza del sapere diverso, deve essere il fondamento educativo di tutte le nazioni civili, in mano a capi razionali, illuminati, idonei al sociale che gestiscono. Le nazioni che predicano l’intolleranza sono in mano a capi dall’ignoranza immensa, assoluta, schifosa, deleteria ai fini del convivere umano. È ignobile, da condannare moralmente, come il peggior peccato mortale dell’esistenza terrena.
Capi, riunitevi e scambiate il confronto del vostro sapere per appianarne la violenza, attivarlo alla convivenza, profonda necessità esistenziale.
Gli dèi sono saggi, se governano l’Universo, non tagliano teste, non uccidono con fumi mortali i figli dei non eletti, dei propri nemici, dediti ad altri dèi concorrenti.

Salvatore Emanuele

Salvatore Emmanuele

Limitare la violenza religiosa.
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6 pensieri su “Limitare la violenza religiosa.

  • 21 Aprile 2015 alle 17:14
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    eccone altri che dicono una cosa ma ne fanno unaltra.

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  • 21 Aprile 2015 alle 17:15
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    accettate solo commenti compiacenti?

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    • 21 Aprile 2015 alle 18:23
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      No, ogni commento, se non è offensivo e non scade nella retorica. Jak

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      • 22 Aprile 2015 alle 13:02
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        ho letto ,mi domando però se quando si asserisce che nessuna divinità , fa morire quelli che non la pensano come loro , come mai nei vangeli si legge dell’eccidio , non saprei come chiamarlo , dei miscredenti effettuato da dio , mandando gli arcangeli a fare una croce sulle porte degli ebrei .allora è una bella favola ? la settimana scorsa ho voluto vedere un documentario su Gesù . sono rimasta interdetta , non diceva nulla , pareva che il coltissimo scrittore , sapesse chi era Gesù , ovvero che non era figlio di dio , ma si è impappinato alla grande . alla fine ha detto nulla , un poco come i preti o le suore quando spiegano i vangeli . si finisce sempre in politica ,

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        • 22 Aprile 2015 alle 15:20
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          Su questo aspetto concordo con lei, nel mio caso è facile essendo ateo, non credo che nessuna divinità mi potrebbe far morire, diverso è l’uomo in nome della divinità. 🙂 Jak

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