Poesie

di Viliana Cancellieri

Copia di yt

Lungo il filo dei pensieri

Lungo il filo dei pensieri, stasera,
il mio sguardo si perde nell’immensità.
Colori, bagliori, vapori, riflessi, si mescolano pacatamente.
E’ un miscuglio di immagini, di sensazioni vibranti,
di lontane realtà, di effimeri ricordi, di struggenti emozioni.
La voce della notte è sempre uguale stasera:
ripete una dolce melodia che ipnotizza il mio essere
e lo porta in quelle profondità misteriose
dove nessuno osa immergersi.
I fantasmi di un tempo tornare a vagare
sulle morbide onde dei pensieri
mentre i volti si sovrappongono e poi si staccano,
nitidi, come nitide immagini di vita vissuta
o forse vissuta solo con la fantasia.
Un balzo lieve e potrei essere lì, tra quei vapori,
tra quei suoni, tra quei fantasmi amici.
Ah… potessi restare lì stasera,
nelle acque di un fantastico mondo irreale
dal quale non vorrei più riemergere.

Ho ritrovato me stessa

Ho seguito una strada al di là della frontiera
e ho amato senza aver paura dell’amore;
ho risvegliato in me emozioni nascoste, sopite, scacciate
e ho inventato la favola della vita e della libertà.
Ho seguito una strada al di là della frontiera
e ho gettato il mio fardello di sciocchi pudori,
di false vergogne, di stupidi pregiudizi.
Ho sfidato la furia dell’egoismo e dell’ipocrisia,
e ho inventato la favola della vita e della libertà.
Ho seguito una strada al di là della frontiera
e ho ritrovato me stessa
Ho ritrovato me stessa perché avevo perso me stessa.
Avevo perso me stessa quando mi avete ingannata,
quando mi avete delusa, quando mi avete tradita.
Eppure io… ho ritrovato me stessa.
E a voi, a voi che resta?
La gioia di aver deluso? La gioia di aver tradito?!
Se questo è il vostro mondo, ebbene, no!
Io torno nella mia fantasia, nei miei sogni, nelle mie speranze.
Se questo è il vostro mondo, ebbene no!
Io torno ad essere l’ eterna bambina di sempre,
che ride di un riso sincero, che piange con lacrime vere,
che ama, che odia, ma che poi…
torna ad amare.
Ho ritrovato me stessa perché io so essere me stessa.
E voi? Cosa potreste ritrovare voi
che voi stessi non siete mai stati?

 

Vortici

Una pioggerellina,
prima timida poi sempre più insistente,
comincia a picchiettare sulle foglie e sui tetti cantando
una monotona nenia.
Ora posso piangere.
Ma sì, nessuno se ne accorgerà
perché le lacrime si confonderanno con la pioggia.
Il profumo dei tigli
si mescola all’odore insinuante dell’acqua che,
cadendo sull’asfalto bollente,
risale in una sottile nebbia fatta di vapori impalpabili.
Avverto, con prepotenza,
quei vortici che ben conosco.
Partono dal ventre e risalgono alla gola.
Chiudo gli occhi,
ingoio voluttuosamente, inspiro con forza
come accade dopo una prolungata apnea.
E mentre le lacrime continuano a scorrere rigandomi le gote,
la mia pelle è percorsa da un brivido
che penetra fin nelle viscere ed è… l’estasi.
Mi fermo un attimo poggiandomi a un tiglio
per diventare parte di esso e… sparire nel nulla.
Sola, tra l’odore pungente della terra bagnata,
sento i pensieri scivolar via trascinati dalla pioggia.
Poi… il silenzio.

 

Diario di una donna del SUD

Donne senza età.
Eterne bambine i cui sentimenti si agitano creando
i mille volti di una vita che esplode.
E da quelle esplosioni
vengono fuori scintille così uguali
eppure così diverse:
esplosioni di gioia, di dolore, di peccato, di pentimento.
Scintille che, allontanandosi da chi le ha generate,
si perdono nel nulla.
Ma qualcuno raccoglierà quelle scintille
e tutte arderanno di una stessa luce.
Voi, effimere stelle cadenti,
tornerete al sole primordiale.

Ma tu conosci la verità?
Io non voglio conoscerla.
C’ è sempre il dubbio dell’inutilità dell’essere.

Non è possibile dare una risposta ai miei perché.
La risposta di oggi potrebbe non essere quella di domani.
Di nulla siamo padroni: neanche di noi stessi.

Le etichette strappate e gettate via, lasciano la loro traccia:
strato sottile di colla gommosa che si impasta e si sporca
tra le parole inutili della gente.

Con quale spada potrei squarciare
il grigio strato che mi sovrasta?
Datemi una spada e tra i brandelli lacerati,
cadranno brillanti gocce di luce.

Perché datemi una spada?!
Non aspetterò che qualcuno me la offra!
Sarò io a strapparla dalla roccia. Ora basta!

Perché le pause mi fanno paura?
Sono anch’esse parte di un discorso e di un’ armonia.
Eppure io eliminerei tutte le pause.
Che gran caos è la mia vita.

Ma no che non ho paura del silenzio.
Purché non diventi attesa!
A volte il silenzio è attesa: ho paura del silenzio.

Su e giù, su e giù…a chi piace quest’ altalena?

Ho provato a disegnare una linea: ha un’ origine.
Perché non vedo la fine? Che venga presto la fine!

È indispensabile creare il caos
per non guardarsi allo specchio.
Il caos mi ucciderà distruggendo la mia immagine.

Al diavolo, prima o poi scuoterò la testa
per liberarmi da queste scorie.
Basta deciderlo. Basta deciderlo?!

Un ricordo? E perché? Per mettere il dito nella piaga?
E se provassi a macchiare tutti i ricordi?

Sono riuscita a penetrare al di là di quella macchia.
La ferita sanguina ma io diventerò una strega
per fermare l’attimo di gioia, per rubarti altro amore,
per insinuare in te il veleno della gelosia,
per ritrovare i tuoi baci e per poi gettarli via.
Diventerò una strega per ridere del mio dolore,
delle mie angosce, delle mie paure, delle mie debolezze.
Diventerò una strega per non amarti più.
E quando brucerò sul rogo che tu avrai preparato per me,
le fiamme si impossesseranno dei miei pensieri
che come lingue di fuoco ti avvolgeranno
per trasportarti con loro nell’ inferno dell’ odio.
Son diventata una strega, e ora il mio rogo è il tuo rogo.

 

Il tempo degli spazi vuoti

Mi hai lasciato il posto del tempo che resta
tra i tuoi spazi vuoti… se mai ne avrai.
«Quegli spazi te li dedico!»
Grazie del dono elargito con tanta presunzione.
Manciata di briciole per un amore affamato,
ultimo gradino nella scala della tua ambizione.
Quando i tuoi spazi vuoti, così rari e così avari,
diventeranno il vuoto della tua intera e vuota vita,
quando il tramonto dell’ambizione
vedrà frantumare le presuntuose brame
allora….non ti accontenterai di briciole
come io, invece, ho fatto nella mie albe…
quelle stesse albe che oggi, scolorite dall’attesa,
lasciano, finalmente, il posto a tramonti infuocati…
ma non per te! Non più per te.

Viliana Cancellieri

Viliana Cancellieri

Lungo il filo dei pensieri

2 pensieri su “Lungo il filo dei pensieri

  • 11 Febbraio 2015 alle 15:51
    Permalink

    Grazieee… per il gradito regalo! Prof..

    Rispondi
  • 11 Febbraio 2015 alle 20:23
    Permalink

    E se provassi a macchiare tutti i ricordi? Stu-pe-n-do!!

    Rispondi

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