Mario Monti
Mario Monti
Avversario del Popolo italiano
Avversario del Popolo italiano per le seguenti ragioni:
Appartenente a: Presidente europeo della Commissione Trilaterale; Membro del Direttivo del Club Bilderberg; international advisor di Goldman Sachs
Mario Monti (Varese, 19 marzo 1943) è un economista, accademico e politicoitaliano.
Presidente dell’Università Bocconi dal 1994, Monti è stato commissario europeo per il mercato interno tra il 1995 e il 1999 nella Commissione Santer; sotto la Commissione Prodi ha rivestito il ruolo di commissario europeo per la concorrenza fino al 2004.
Nel 1994 Monti viene designato per la nomina a commissario europeo dal governo Berlusconi, assieme alla radicale Emma Bonino. Jacques Santer, presidente della commissione, gli assegna le deleghe a Mercato interno, servizi finanziari e integrazione finanziaria, fiscalità e unione doganale.
Nel 1999 la Commissione Santer si dimette in blocco, a causa di uno scandalo legato a cattive pratiche di gestione e amministrazione da parte di alcuni commissari ma non coinvolge Mario Monti.
Nel 1999 Monti viene confermato commissario europeo dal governo D’Alema, che indica Romano Prodi come secondo rappresentante per la Commissione UE, di cui lo stesso Prodi diviene presidente, e riceve la delega alla Concorrenza.
Nel 2010, su incarico del presidente della Commissione europea Barroso, ha redatto un libro bianco (Rapporto sul futuro del mercato unico) contenente misure considerate necessarie per il completamento del mercato unico europeo.
Il 9 novembre 2011, durante la XVI Legislatura della Repubblica Italiana, è nominato senatore a vita dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, ai sensi del secondo comma dell’articolo 59 Cost., avendo illustrato la Patria per altissimi meriti in campo scientifico e sociale
Dal 16 novembre fino al 28 aprile 2013 è stato presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana, conservando inizialmente l’incarico anche di ministro dell’economia e delle finanze dello stesso governo; lascia successivamente l’incarico al dicastero economico a Vittorio Grilli l’11 luglio 2012.
Ottiene la fiducia al Senato il 17 novembre 2011 con 281 sì, 25 no e nessun astenuto e alla Camera il 18 novembre 2011 con 556 sì, 61 no e nessun astenuto. La maggioranza ottenuta in occasione del voto di fiducia è la più alta mai registrata nella storia repubblicana. Infatti la Lega Nord è l’unico partito che non vota la fiducia, tuttavia dal 16 dicembre anche l’Italia dei Valori si unisce ai leghisti e negherà da allora l’appoggio al governo.
Per inciso, L’Italia dei Valori disintegrata, la Lega sotto attacco della magistratura perde un gran parte del suo consenso.
Il successivo 4 dicembre viene emanata dal governo, mediante decreto-legge, la manovra fiscale anticrisi, che si articola in tre capitoli: bilancio pubblico, previdenza e sviluppo. La manovra prevede un gettito lordo di circa 30 miliardi di euro in 3 anni. Le maggiori modifiche sono state attuate in campo fiscale. Il dl è stato approvato rispettivamente dalla Camera e dal Senato il successivo 16 e 22 dicembre.
Il 16 aprile 2012 Christine Lagarde, il direttore del Fondo monetario, elogia gli sforzi del Governo Monti in materia di interventi strutturali e di risanamento dei conti pubblici, ma chiede che «la riforma del mercato del lavoro affronti l’incertezza sui licenziamenti, in modo che le imprese e i datori di lavoro possano sentirsi più fiduciosi al momento di assumere».
Per evitare l’aumento di 2 punti delle aliquote IVA previsto dal DDL “salva Italia”, il 9 maggio 2012 Monti nomina un commissario che affiancherà il ministro per i rapporti col Parlamento Dino Piero Giarda nella revisione della spesa pubblica per reperire 4,2 miliardi del mancato gettito IVA. L’incarico viene affidato a Enrico Bondi, commissario straordinario per il risanamento Parmalat dopo il crac del 2003. Inoltre il Governo nomina l’ex premier Giuliano Amato consulente per la disciplina dei partiti e l’economista e editorialista del Corriere della Sera Francesco Giavazzi consulente per gli aiuti alle imprese.
Nel vertice europeo del 28 e 29 giugno 2012 la forte determinazione, tra gli altri, di Monti porta all’adozione del cosiddetto scudo anti-spread (misura che prevede l’intervento dell’European Financial Stability Facility per moderare le oscillazioni dello spread tra i titoli del debito pubblico degli stati membri).
L’11 luglio 2012 Monti lascia l’incarico di ministro dell’economia e delle finanze, che viene assunto da Vittorio Grilli, che sino a quel momento aveva ricoperto la carica di viceministro del medesimo dicastero.
Il 31 ottobre 2012 viene approvata la riforma generale delle province, che ne riduce il numero e muta l’organizzazione interna riducendo nel contempo le competenze, e istituisce le dieci Città metropolitane.
Tra le riforme approvate dal governo Monti, va ricordata la riforma del sistema pensionistico che accelera il passaggio a un sistema contributivopro-rata per tutti i lavoratori, innalzando i requisiti necessari al pensionamento. La riforma porta la firma del ministro del lavoro e delle politiche sociali Elsa Fornero ed è stata oggetto di critiche da più parti, in particolar modo per la vicenda dei cosiddetti esodati, cioè di coloro che avevano usufruito di forme di prepensionamento in aziende in crisi, ma poi ritrovatisi privi di copertura pensionistica a seguito dell’innalzamento dei requisiti d’accesso.
Il 16 maggio 2012 è stata approvata dal Consiglio dei ministri il riordino della Protezione civile.
Il 31 ottobre 2012 viene approvato un decreto legge volto a riordinare l’assetto territoriale dello Stato, in particolar modo coinvolgendo le province, che vengono ridotte da 86 a 51 e mutate in ente di secondo livello e le Città metropolitane, che vengono finalmente istituite, a più di dieci anni dalla loro introduzione in Costituzione il decreto, tuttavia, non è stato convertito in legge a seguito dello scioglimento anticipato delle camere.
Il 26 marzo 2013 assume ad interim l’incarico di ministro degli affari esteri dopo le dimissioni del ministro Giulio Terzi per gli sviluppi della Crisi diplomatica fra India e Italia del 2012-2013.
Il 21 dicembre dello stesso anno rassegna le sue dimissioni da premier, rimanendo in carica per il disbrigo degli affari correnti; a seguito delle dimissioni di Giulio Terzi di Sant’Agata, assume ad interim l’incarico di ministro degli esteri dal 26 marzo al 28 aprile 2013.
Il 28 aprile 2013, dopo la formazione, la presentazione e il giuramento nelle mani del Presidente della Repubblica del nuovo esecutivo guidato da Enrico Letta, termina ufficialmente il Governo Monti con la tradizionale cerimonia del passaggio di consegne a Palazzo Chigi.
Incarichi di Mario Monti
È stato, tra il 2005 e il 2008, il primo presidente del Bruegel, un comitato di analisi delle politiche economiche (think-tank), nato a Bruxelles nel 2005.
Nel 2010 è inoltre divenuto presidente europeo della Commissione Trilaterale, un gruppo di interesse di orientamento neoliberista fondato nel 1973 da David Rockefeller e membro del comitato direttivo del Gruppo Bilderberg. Da questi incarichi si è dimesso ufficialmente il 24 novembre 2011, a seguito della nomina a presidente del Consiglio.
Tra il 2005 e il 2011 è stato international advisor per Goldman Sachs e precisamente membro del Research Advisory Council del Goldman Sachs Global Market Institute, presieduto dalla economista statunitense Abby Joseph Cohen.
Tra gli organismi internazionali di cui fa parte, Monti è membro del comitato esecutivo dell’Aspen Institute Italia, un’organizzazione internazionale non profit, fondata in Italia da Gianni Letta.
È stato inoltre advisor della Coca Cola Company, membro del “Senior European Advisory Council” di Moody’s ed è uno dei presidenti del “Business and Economics Advisors Group” dell’Atlantic Council.
È editorialista de Il Corriere della Sera e autore di numerose pubblicazioni.
Ascesa di Mario Monti alla Presidenza del Consiglio, ricostruzione di Francesco Amodeo
“Non giudicherò neanche il fatto che la Bce nasce come banca centrale ma senza essere prestatrice di ultima istanza, ne punterò il dito sulle iniezioni di liquidità che ha effettuato soltanto dopo che il governo democraticamente (Berlusconi) eletto era stato fatto cadere senza mai vincolare quei prestiti di oltre mille miliardi di euro al 1% alle banche ad aiuti all’economia reale. Non importa che sia stato proprio Draghi a mandare la lettera al Governo in carica destabilizzandolo con proposte inapplicabili nel tempo richiesto e che l’abbia scritta a quattro mani con Jean Claude Trichet con il quale sedeva qualche mese prima nel Gruppo dei 30 e che proprio in quei mesi sostituirà alla guida della Banca Centrale Europea.
Quella stessa Bce i cui emissari il giorno che Monti venne nominato senatore a vita andarono in commissione bilancio e come denunciato dal senatore Garavaglia li minacciarono chiaramente che se no avessero sostenuto il futuro governo Monti avrebbero fatto impazzire lo spread con l’arma dei titoli di stato.
Questo il video ( http://youtu.be/vKJMmZP4p38 )
ed in effetti fu proprio lo spread che fece cadere Berlusconi. Goldman Sachs effettuò una massiccia vendita di BTP mentre Deutsche Bank vendette l’88% dei titoli italiani in portafoglio nei primi sei mesi del 2011 (lo spread era ancora regolare e il governo aveva la maggioranza). Chissà se Mario Monti li ha ringraziati per il favore che gli hanno fatto subito dopo essere arrivato al Governo, per certo sappiamo che dal 9 al 12 Giugno del 2011 quindi a pochi mesi dal suo incarico alla presidenza del consiglio Monti è stato letteralmente chiuso in un albergo a Saint Moritz per 3 giorni di fila con i 120 uomini più importanti della finanza mondiale tra cui anche Josef Ackermann presidente della Deutsche Bank, Peter Sutherland presidente della Goldman Sachs e con il presidente della BCE Jean Claude Trichet (quello della lettera).
Nel 2011/2012 vengono firmati da Mario Monti il Fiscal Compact il Meccanismo Europeo di stabilità il Six Pack, l’Introduzione in Costituzione del pareggio di Bilancio, i Monti bond.
Monti era Presidente europeo della Commissione Trilaterale, membro del Direttivo del Club Bilderberg ed ex international advisor di Goldman Sachs. Arrivato al governo spinto dalla lettera di Trichet e Draghi entrambi del Gruppo dei 30, del Bilderberg e della Trilaterale, grazie allo spread impazzito a causa anche della massiccia vendita di BTP effettuata proprio da quelle banche i cui presidenti sedevano con Monti al Bilderberg pochi mesi prima e grazie alle intimidazioni effettuate dagli emissari della BCE, la stessa Banca Centrale Europea che la settimana prima dell’arrivo al governo di Monti era passata in mano a Mario Draghi.
Imprese di Monti:
Nel 2012 il Governo di Mario Monti ratifica il MES e il fiscal compact derivati dal trattato di Lisbona del 2007.
Prima di dirvi che cosa sono il MES e il fiscal compact ricordiamo che la loro introduzione ha comportato una necessaria modifica alla Costituzione agli art. 81, 97, 117 e 119. In caso contrario si sarebbero posti come anticostituzionali, ovvero avrebbero comportato una violazione e una riduzione dei poteri di quella Costituzione che tutti noi abbiamo il diritto/dovere di difendere.
Queste modifiche alla Costituzione introducono in primis il pareggio di bilancio con il Fiscal Compact appunto, si richiede che sussista a tutti i livelli istituzionali dello Stato al massimo un pareggio fra entrate e uscite. Inoltre con il Fiscal Compact lo Stato italiano si è impegnato a ridurre l’attuale debito pubblico dal 120% al 60% nei prossimi 20 anni, circa 50 miliardi di euro l’anno, soldi che non ci sono.
Non a caso si parla continuamente di vendere beni dello Stato, aziende, beni pubblici, concessioni per poter rientrare di un debito che però, ricordo, non fa altro che aumentare a causa degli interessi e dei trucchetti bancari che descriveremo. (Sovranità monetaria, signoraggio, riserva frazionaria)”
Alcuni Discorsi di Monti da Ascoltare: