Nonostante

di Mariano Abis

nonostanteVorrei stare col mondo.

Ma.
Sono sveglio e penso.
Poi mi addormento, e sogno.
Sogno che nessuno abbia l’esigenza di capirmi, di non aver bisogno di qualcuno che decida per me, sogno che nessuno mi difenda, sogno di non dover mai difendere nessuno, nessuno che decida i destini del mondo, tutti in piena libertà di scegliere, Sogno una scienza etica, un lavoro che non rubi il mio tempo, un lavoro che non leghi, che non crei fatica, una società che non abbia bisogno di gerarchie precostituite, sogno libertà di movimento e di pensiero, sogno di essere parte di una grande famiglia, e quando siamo a tavola, sogno che nessuno si impossessi della parte migliore, lasciandola così all’ultimo arrivato.
Sogno giustizia.

E così si introduce il tema della ingordigia, del nuovo ordine mondiale, e se pure la prima teoria che ne preconizzava in modo, per così dire, sistematico, l’avvento, ha meno di un secolo di vita, mi viene spontaneo pensare che l’animo umano, da sempre, immaginasse la possibilità che un simile ordinamento potesse esistere nella realtà.
E si pensava, forse, di quanto sarebbe bello, se tutti utilizzassero lo stesso linguaggio, una unica valuta, spendibile dappertutto.
Un unico pensiero, una unica religione, un unico stato.

E seppure tanta gente, nei vari secoli, ne ha valutato la necessità, o l’incombenza, oggi siamo arrivati al punto reale più vicino alla sua affermazione.

Nonostante.

Come se secoli di umanesimo fossero trascorsi invano, come se cristianesimo e illuminismo non fossero mai esistiti.
Mi dispiace dirlo, ma mi sembra di poter affermare che una componente massone, elitaria, esclusivamente egoistica, o corporativa, esiste in ciascuno di noi.
La differenza la fa unicamente la nostra appartenenza ai diversi ceti sociali, e se il potente ne auspica l’avvento, il povero deve avere sempre in mente, che i potenti lavorano costantemente, e uniti, contro di lui, e contro il mondo intero.
E nessuna valenza possono avere, le belle parole che recitano che loro stessi auspicano il bene della terra. Un voler mettere cose materiali, al di sopra dell’uomo, dell’umanità, è aberrante.
Ma questo atteggiamento si può ben spiegare, per loro non fa nessuna differenza, un bene inanimato, o una persona, o un animale, la natura stessa, loro non vedono sentimenti, pensieri, sofferenze, aneliti, bellezze naturali, lo spettacolo di un tramonto, respirare la frizzante aria di una alba primaverile, loro vedono solo moneta, potere, freddi numeri.

Loro considerano ogni forma appartenente al pianeta, sfruttabile e condizionabile.
Il mettere, per esempio, una miniera, che fornirà loro ricchezza, al di sopra delle vite delle persone che ci lavorano.
La miniera è loro, hanno tutto, le persone vengono intese anche esse come di loro proprietà, dato che esse ottengono solo di poter campare, e lavorare per loro.
Un voler condizionare tutto un pianeta, creare crisi, guerre, calamità e miseria, distribuire malattie e cibo malefico, indirizzare la scienza a loro piacimento e tornaconto, avvelenare cieli e acque, terra e natura, un sentirsi onnipotenti, un comunicare esplicitamente alla gente che mirano alla riduzione della popolazione mondiale.

Lo hanno detto.
Lo hanno scritto.
Lo comunicano continuamente.
Con le parole.
Con i fatti.
E questo , a parer mio, nella loro assoluta malvagità, è approvabile.
Comunicano il fine, incomunicano i mezzi.
E questo è disonorevole.
Graffi nel cielo, siringhe malefiche, distribuzioni a basso prezzo di killer della salute, aumentando a dismisura i prezzi di cibi salutari, un voler subdolamente trascinare la gente verso la malattia, rubando il tempo alla gente, condizionando produzioni.

Scartoffie inutili, la fila per pagare, la fila per dichiarare, persino la fila per divertirsi, tutto è in mani loro.
Attori e attrici che vendono la loro anima per qualche anno di notorietà.
Cantanti che vanno per la maggiore solo perchè assoggettabili.
Il talento non conta, le idee sono superflue se non vengono indirizzate, a volte consentono a qualche pecora nera di emergere, e la lasciano sulla ribalta fino a che non si dimostra troppo scomoda.

Tutto questo non fa loro onore, dimostrano di essere solo criminali della peggiore specie, dicono che ridurranno la popolazione planetaria a soli mezzo miliardo di individui.
E perché mai?
Per il bene dell’umanità, risponderebbero.
Paradossale.
E ci hanno abituati a considerare la sottomissione mediatica un pregio, ci fanno vedere sfavillante e confortevole il recinto, ci invogliano ad acquistare beni inutili o dannosi, inventano la storiella di centomila milioni scimmie (?) che pestano su una tastiera, a produrre escrementi complottistici, così li chiamano, che secondo loro invaderanno tutto il pianeta.
Ma scimmie che hanno capito non ce ne sono molte, e sono comunque da apprezzare in confronto alla amorfità imperante creata dalla scuola e dalla informazione, tutta roba loro.

Da quando ho valutato il problema, e non è da tempi recenti, pian piano in me si è fatta strada l’idea che il peggior nemico da combattere sono proprio loro.
Le elite.
Vedo, sui social ( altro termine buonista creato da loro ), gente affannarsi a denigrare i politici ladroni, la mafia e la corruzione.
Vedo la gente maledire gli imprenditori evasori fiscali, ma se questi sono costretti ad evadere, per poter sopravvivere, o pagare i loro operai, hanno tutta la mia comprensione.
E comunque se non lo facessero, quei soldi sparirebbero nelle tasche dei finanzieri speculatori, loro, appunto.
Denari che così restano in circolo, a beneficio della popolazione.
Quei soldi sarebbero finiti altrimenti nelle mani dello stato, o delle banche, in definitiva a disposizione delle lobby finanziarie.
Ho l’intima convinzione che il vero nemico della gente, non sia il politico corrotto, la mafia o l’evasore, arrivo alla conclusione che è necessario combattere chi è colluso e servo delle elite, politici, giornalisti, chi controlla i mezzi informativi, chi afferma che la globalizzazione, teoria elitaria, è indispensabile, che è auspicabile un intero continente sotto un’unica moneta, sotto una sola amministrazione, o bandiera, assoggettato a leggi comuni,
Sono loro i veri nemici da abbattere.
Abbattere un politico non serve, se non come esempio.

E la gente continua a parlare di guerre possibili, tra nazioni, dimenticando che le guerre che hanno valenza non si combattono più tra quei contendenti, ma tra le elite e loro stessi.
Le guerre si combattono in ossequio alle elite, contro chi non si vuole assoggettare a loro.
Le guerre si combattono per rimpinguare borse stracolme di denaro, e per sottrarre risorse alla gente.
Le guerre, oggi si combattono, per la immensa truffa dei giorni nostri, la stampa e il riconoscimento della loro moneta, che nonostante abbia aspetti diversi a seconda delle varie zone nelle quali circola, in definitiva si tratta di moneta unica, sempre moneta loro, moneta sionista ed elitaria.
Monete popolari non ne esistono.

E le fanno passare astutamente per guerre umanitarie, il voler esportare il nostro stupido concetto di società, le spese assurde per gli armamenti, preferisco non approfondire il discorso, e stendere un velo pietoso, su tematiche che trovo destituite da ogni logica.
Si, perchè armarsi è illogico. spendere per favorire le elite è abominevole.
Comprare, armare e assoggettare un esercito di poliziotti, per difendere privilegi è immorale.
Loro hanno giurato di difendere la democrazia, parola vuota e irrealizzabile, entro confini troppo vasti, come vorrebbero creare loro.
La democrazia esiste solo nel piccolo, quando e laddove si può parlare liberamente, guardandolo negli occhi, con chi ci rappresenta, se proprio vogliamo essere rappresentati.

E il risultato, in caso di guerre, di sommosse o di tumulti, siano essi palesi o nascosti, reali o virtuali, è sempre lo stesso, chi alla fine perde, appartiene alla stessa categoria, alla povera gente, ai sottommessi.
I vari poteri si sono nel frattempo arricchiti.
Se non riusciamo a capire questo, siamo belli che fregati, e non ce ne accorgiamo nemmeno.
Le guerre, oggi, vanno combattute tra la gente e le elite, non tra nazioni o fazioni.
E loro, li immagino, intenti a ridere degli zoticoni ignoranti, e plagiabili, tenuti nell’ignoranza più bestiale.
La loro arma più potente è la disinformazione.
Disinformare per sottomettere.
Disinformare per far passare concetti innaturali a loro cari.
Loro compiono azioni innaturali, meccaniche, forzate e forzose, impariamo ad usare la nostra naturalità, la nostra semplicità, il nostro estro e la nostra gioia di andare contro pericoli necessari da affrontare, se vogliamo conquistare la nostra sacrosanta libertà, loro non ce la concederanno mai, spetta a noi appropriarcene.
E una volta ottenuta la libertà, cerchiamo di essere coraggiosi, non facciamo come fanno i veri schiavi mentali, non andiamo, come facciamo di solito, a cercare un altro padrone.

Mariano Abis

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