PAKISTAN. Eseguite da dicembre 39 esecuzioni, in barba gli appelli dell’Onu

di C.Alessandro Mauceri

Notizie Geopolitiche

PENA MORTE: IRAN, SETTE IMPICCATI IN UN GIORNOLo scorso dicembre il segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon aveva presentato un appello formale al Pakistan per la ratifica della moratoria della pena di morte. Nel corso dell’incontro con il premier pakistano Muhammad Nawaz Sharif, avvenuto in seguito all’attentato alla Scuola militare di Peshawar, Ban Ki-moon aveva rinnovato lanciato l’invito a Islamabad a porre fine alle esecuzioni capitali.

La risposta del governo pakistano non si è fatta attendere: nei giorni scorsi le autorità hanno eseguito la condanna a morte di dodici persone. Queste esecuzioni sono avvenute immediatamente dopo

che la settimana scorsa era stata revocata completamente la moratoria sulla pena capitale imposta nel 2008. Dieci dei detenuti sono stati giustiziati nella provincia orientale di Punjab e due nella provincia di Sindh, secondo quanto riportato dall’emittente ‘Pakistan Tv’. La decisione del Pakistan di revocare prima parzialmente (limitandola alle condanne a morte per terrorismo) e poi definitivamente, anche per i reati non legati al terrorismo, è stata presa proprio dopo la morte di 148 persone, tra cui 132 bambini, in un attacco terroristico alla Scuola militare di Peshawar.
Da dicembre ad oggi in Pakistan sono state eseguite 39 condanne a morte. La decisione del premier pakistano Nawaz Sharif ha sollevato non poche polemiche: alcune condanne, infatti, sono state eseguite mentre era ancora in vigore la moratoria. Il 13 febbraio, prima della revoca completa della moratoria, sono state eseguite due esecuzioni capitali nei confronti di due persone condannate per aver ucciso, nel 2004, il figlio del presidente del Collegio degli avvocati della Corte suprema pakistana. In questo modo il governo del Pakistan è andato “contro la propria politica di Stato” ha detto David Griffiths di Amnesty International.
Secondo Amnesty International e altre associazioni come Human Rights Watch (Hrw), attualmente nelle carceri pakistane sarebbero detenute circa ottomila persone in attesa di esecuzione della condanne a morte. In Pakistan la pena capitale è prevista per diverse decine di reati, compresa la blasfemia.

C.Alessandro Mauceri

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