Pier Luigi Ighina – Il genio incompreso

di Chiara Priorini

Quando assistiamo alla proiezione di un film, riusciamo a vederlo solo grazie alla persistenza delle immagini sulla retina. Un improvviso lampo di luce può accecarci, ma anche la proiezione di un film ci “acceca”, dal momento che ci fa vedere come movimento continuo e coerente sullo schermo, ciò che in realtà è continuamente interrotto da “ombre” che si inseriscono fra i singoli fotogrammi. La cinematografia esiste, perché sfrutta l’incapacità dei nostri occhi di cogliere la presenza di elementi estranei alla luce, nella proiezione del film. Infatti, nel momento in cui l’otturatore taglia il fascio luminoso del proiettore, nasconde allo sguardo l’intervallo che separa ogni singolo fotogramma da quello che lo segue, offrendoci così una continuità di visione del tutto falsa. Quegli attimi di ombre non avvertite, ma che pur rappresentano una parte sostanziale del film a cui assistiamo, dal momento che hanno una durata quasi pari a quella in cui percepiamo le immagini luminose, dovrebbero farci riflettere seriamente e porci dei dubbi sulla validità della attendibilità dei nostri mezzi percettivi, sui quali tuttavia abbiamo fondato tutta la nostra vita, tutta la nostra mentalità. Tutti assistono ogni giorno e per più ore, a trasmissioni televisive e a spettacoli cinematografici, ma nessuno si rende conto che ciò che si vede sul piccolo o grande schermo, non è reale (ovviamente non parlo della trama degli spettacoli, ma del mezzo che ne permette la percezione), ma una illusione scambiata per realtà dai nostri sensi, soprattutto dalla vista che viene ingannata di continuo dalla persistenza degli impulsi luminosi sulla retina, che trasforma una ritmica proiezione luminosa, frammentata da interruzioni tenebrose provocate dall’otturatore, in una continua e coerente successione di immagini in movimento collegate fra loro.
E’ stupefacente pensare come i fratelli Lumière (parola che in francese significa Luce), con l’invenzione del cinematografo hanno rivelato al mondo il fondamento ritmico della creazione, ma praticamente nessuno ha compreso il vero significato di questa straordinaria realizzazione, che insegna a creare illusioni talmente verosimili da essere capaci di eccitare, commuovere, spaventare chi le guarda al pari dei più comuni avvenimenti della vita.
L’opera dei fratelli Lumière è stata un forte richiamo del tutto incompreso, alla revisione dei principi fondamentali della metodologia conoscitiva sensoriale, richiamo completamente ignorato e frainteso, ma solo considerato nel suo aspetto superficiale di semplice spettacolo. Dopo i Lumière, è stato il grande scienziato Heisemberg, a mettere in guardia la comunità scientifica internazionale sugli effetti provocati dalla luce nel campo delle indagini atomiche e sub atomiche. Diceva Heisemberg: “ Per vedere è indispensabile la luce, ma la luce interferisce con gli atomi e ne altera posizione e moto”. Poiché l’intero universo materiale è composto di atomi, doveva essere facile dedurne che i rapporti fra l’uomo e l’ambiente circostante, sono viziati dagli effetti provocati dalla luce sulla materia e che è impossibile scoprire con mezzi esteriori, ciò che avviene nel suo interno. Cosa fa la luce quando entra all’interno di una camera oscura? Si inverte, cambia polarità e questo gli uomini lo sanno e nei processi di sviluppo fotografico agiscono di conseguenza. Tutto questo preambolo per introdurre voi lettori alla Teoria del Ritmo di Ighina.
ighinaIghina affermava che esiste una sola Energia Fondamentale Creatrice da cui ogni cosa creata deriva; tale Energia di per sé omogenea e quindi indifferenziata, Ighina la chiamava Spirito.
Lo Spirito distaccando da Sé una parte di Sé, dava inizio con tale parte ad un ritmico rapporto d’Amore, sotto forma di invisibile Emanazione e susseguente Riflessione, che aumentava sempre più il reciproco Amore e quindi l’interiore Energia. Tali ritmiche effusioni sempre più rapide ed intense, portavano ad uno stato di immobile Tensione, che poi esplodeva generando la Luce Creatrice. Si può dire quindi, che è la Luce il primo aspetto concreto e quindi visibile assunto dallo Spirito, la quale irradiandosi sotto forma di Aloni che si dilatavano allontanandosi e poi si contraevano verso il punto esplosivo di origine, davano inizio al Ritmo Creativo. Infatti la Luce dilatata ormai in via di contrazione, scontrandosi con quella ancora in fase di dilatazione, dava origine a tutti i tipi di materia, a seconda del punto dello Spazio in cui avveniva lo scontro.
Ecco dunque spiegata in rapida sintesi, l’Origine della Luce e della Materia, che in realtà sono forme diverse di una sola Energia Creatrice e che tramite il Ritmo si trasformano di continuo una nell’altra. Ora la Luce quando appare ai sensi, è sempre in fase dilatante, in quanto, quando è in fase contraente in seguito alla Riflessione sul Limite che la contiene, assume un aspetto tenebroso e cioè non visibile. Luce e Tenebra si manifestano superficialmente con un moto spiraliforme di senso contrario uno all’altro e con una diversa velocità che è maggiore nella fase dilatante luminosa.
E’ questa diversa velocità che origina sulla superficie dei Pianeti la Pressione altrimenti detta Forza di Gravità, che si manifesta anche come Effetto stroboscopico, che fa vedere in certi casi in movimento ciò che è fermo e fermo ciò che si muove nello Spazio.
ighina energiaIghina credeva fermamente nell’esistenza di una sola Energia Universale, che riflettendosi in se stessa si fa Materia e che in questa Materia il Ritmo Magnetico fa nascere la Vita e questa Vita si manifesta come Luce e Calore che trasformano di nuovo la Materia in Energia.
La visione dell’Universo di Ighina è meravigliosa, perché spiega tutti i fenomeni in maniera semplice ed unitaria, perché fonde in sé in una visione di insieme, non solo ciò che si scopre nella natura coi mezzi di indagine scientifici, ma ne rivela le corrispondenze in campo religioso. Ighina affermava che non era possibile tener separata la Scienza dalla Religione, dal momento che entrambe rispondono a fondamentali esigenze dell’essere umano, che ha nella mente il desiderio di conoscere l’intima natura di ciò che lo circonda e percepisce tramite i sensi, e nel cuore il bisogno di credere che tutto ciò che esiste ha un Creatore ed uno scopo da realizzare anche per suo tramite.
Purtroppo ormai da millenni, si è realizzata nell’uomo questa dicotomia, che tiene separata la mente dal cuore dell’uomo, impedendogli di gustare appieno la meravigliosa Unità del Creato che tutto collega, tutto spiega e a tutto dà un significato. La realtà, dal momento che anche la luce del Sole è ritmica, pulsante, poiché riassorbe in sé come “ombre” inavvertite dai sensi umani, le riflessioni della sua luce che riceve, non solo dai Pianeti, ma anche dal Firmamento, che è lo schermo su cui il Sole proietta il film della Creazione, che poi si evidenzia in modo apparente ed illusorio in virtù della persistenza retinica, come materia più o meno in moto nello Spazio. Dopo aver visto un film, dovremmo chiederci che cosa sarà successo in quella proiezione tenebrosa che pur si è verificata sotto i nostri occhi, senza che se ne abbia coscienza? Ora, se anche la luce del Sole si comporta nella stessa maniera, si è costretti a dedurne che metà della nostra vita ci viene sottratta, dal momento che non si riesce ad averne coscienza e tanto meno ricordo!
Ighina sosteneva che sono quelle inavvertite pause tenebrose, che ci nascondono il mistero della riflessione e del riassorbimento della luce, la parte ignota del ritmo; ma chi ci crederà? Di certo non la scienza ufficiale che ha sempre ostinatamente ignorato ogni lettera, documento o relazione dello scienziato, non ha mai riconosciuto né sperimentato il suo lavoro.
Ighina realizzò una macchina che, a quanto disse era in grado di controllare le condizioni atmosferiche, la macchina era formata da una grande elica rotante che aveva alla base polvere di vari metalli e alcuni magneti, era una sorta di elettrocalamita che sarebbe servita ad attirare o a mandare via le nuvole. Ci sono video e testimoni oculari del funzionamento della macchina; l’anziano scienziato risiedeva da anni in un podere adiacente all’autodromo di Imola, come sappiamo il rumore dei motori di un gran premio è molto fastidioso ed essendo una persona amante della tranquillità era molto disturbato dalle macchine che gli correvano praticamente sotto casa. Fece una dura battaglia con l’organizzazione del gran premio, ma non fu mai ascoltato, perciò decise di vendicarsi a suo modo…Si dice che Ighina avrebbe fatto piovere varie volte in occasione del gran premio di formula uno, in giornate di sole poco prima della partenza si scatenavano veri e propri nubifragi che lasciarono sbalorditi tutti gli esperti di meteo e gli stessi organizzatori del GP, se si guardano le statistiche si nota incredibilmente che durante i giorni del gran premio, che si svolgeva sempre d’estate, c’era un grado di piovosità molto anomalo per il periodo. Ma ci sono anche prove video del funzionamento della macchina, nel novembre 1998 Ighina ormai novantatrenne concesse una delle rare interviste della sua vita alla rai, dove dimostrò il funzionamento della sua creazione, possiamo vedere il video da yotube

Ci furono molti altri testimoni che videro di persona la macchina in funzione e tutti furono concordi sul suo corretto funzionamento. La possibilità di comandare il meteo fu già dimostrata anni prima da Wilhelm Reich che mise a punto il Cloudbuster (acchiappa nuvole), che sfruttava l’energia orgonica, ma come Ighina non venne mai preso sul serio e venne addirittura arrestato e le sue pubblicazioni distrutte, forse un invenzione come quella di questi due scienziati sarebbe stata troppo scomoda per qualcuno?

ighina pressioneIghina oltre alla macchina per il meteo aveva ipotizzato che con l’approfondimento degli studi sull’atomo magnetico si potevano fare cose incredibili come curare malattie o prevenire i terremoti. Cosa avesse scoperto Pierluigi Ighina resta ancora un mistero, o meglio, lo è ora per noi, forse se la scienza ufficiale lo avesse ascoltato di più invece di non prendere sul serio le sue teorie, la situazione sarebbe ora molto più chiara. Forse se tutto questo fosse stato vero e fosse stato approfondito, avremmo risolto molti problemi del mondo; pensate se si potesse far piovere in africa dove c’è gente che non può coltivare per via del clima e soffre la fame… Ighina diceva di essere trent’anni avanti agli altri scienziati, di certo l’elettromagnetismo è l’ultima frontiera della scienza, gli scienziati più importanti del 900 come Nikola Tesla, Guglielmo Marconi e tanti altri, ne avevano intuito il potenziale e avevano iniziato studi rivoluzionari, inoltre se pensiamo che ovunque c’è elettromagnetismo c’è un mistero, verrebbe da pensare anche che c’è ancora molto da scoprire su questo campo.
Pier Luigi Ighina muore ad Imola l’otto gennaio 2004.
Ighina non era un semplice inventore, c’era una teoria rivoluzionaria dietro tutte le sue creazioni, e il fatto che queste funzionassero rende la questione ancora più interessante. In rete c’è molto materiale riguardante i suoi studi, le sue teorie e alcuni suoi macchinari, lascio quindi una raccolta di link per chi volesse approfondire.

Chiara Priorini

Chiara Priorini
Pier Luigi Ighina, un genio misconosciuto
Pier Luigi Ighina, storia e teorie (ricco di link in fondo all’articolo)
Raccolta di approfondimenti su macchinari, teorie ed esperimenti
Approfondimenti sulla valvola sismica:
Trascrizione intervista di REPORT e documentazione specifica
Il mistero della valvola dei terremoti
 (dal blog di Domenico C., che come hobby riproduce le creazioni di Ighina)
 sempre dallo stesso sito un articolo su una conferenza da lui tenuta sulla valvola.
Testo della conferenza Testo2 (molto consigliati)
Valvola di Ighina a Reggio Calabria
La legge del ritmo 1
La legge del ritmo 2
Il segreto di madre natura
L’atomo magnetico
Ighina e la tecnologia di Atlantide
L’UFO di Pier Luigi Ighina
Qui in versione PDF alcune opere di e su Ighina:
https://www.dropbox.com/sh/xg924qtycvge9on/ZF2tfpnPor

Servizio tratto dalla trasmissione Voyager parte 1
Servizio tratto dalla trasmissione Voyager parte 2
Breve estratto dal documentario L’uomo delle nuvole

Fonti:
WikiPedia
Il Fattaccio
Mondo Novo

 

Pier Luigi Ighina – Il genio incompreso
Tag:                                 

5 pensieri su “Pier Luigi Ighina – Il genio incompreso

  • 13 Gennaio 2014 alle 08:51
    Permalink

    E’triste vedere che articoli del genere si riproducano da un sito all’altro senza che nessuno si preoccupi di verificare che i contenuti siano plausibili o semplici corbellerie.
    Se chi ha scritto questo articolo invece di copiare pedissequamente da qualche altro sito avesse DI PERSONA dato un occhiata alle statistiche si sarebbe accorto se non altro che il Gran Premio a Imola NON si disputava di estate. Solo il GP Dino Ferrari 1979 e il GP d’Italia 1980 si sono corsi in estate (per la precisione in settembre), mentre il GP San Marino, che si disputò a Imola dal 1981 al 2006 si correva in primavera. A seconda delle diverse edizioni tra il 9 aprile ed il 13 maggio. Periodo nel quale non è sicuramente strano che vi siano acquazzoni e nubifragi.
    Se poi si fosse andati a cercare qualche statistica un poco più accurata si sarebbe scoperto che tra il 1981 e il 2004, anno della morte di Ighina, il GP si è corso quattro volte su pista bagnata. Per fare un raffronto, nello stesso periodo temporale, il GP Monaco, che si corre solitamente a maggio e in una città relativamente vicina, ebbe sei edizioni bagnate…

    Rispondi
    • 13 Gennaio 2014 alle 09:55
      Permalink

      …. e con questo si devia l’attenzione dal contenuto dell’articolo, si osserva il dito e si tralascia la luna. Il senso dell’articolo è evidenziare come alcune persone, geniali o meno, la storia confermerà o meno, siano dalle società scientifiche trascurati, per non usare termini più propri, in quanto non appartenenti al “sistema”. Allo stesso tempo si evita di riflettere sul fatto che le manipolazioni climatiche sono una realtà che anche scienziati di “serie B” hanno trattato e non con scopi militari o di controllo, ma per puro spirito scientifico. Classico della disinformazione è condannare un articolo nel suo senso attaccandosi ad una imprecisione, vera o no che sia, lo scopo che si vuole ottenere è sempre lo stesso. Consiglio vivamente di ascoltare l’intervista rilasciata dal Prof. Preparata a Report di cui allego il link, una disamina perfetta delle condizione della scienza al giorno d’oggi, nella prima parte, fra l’altro, si parla proprio di Ighina.

      http://www.youtube.com/watch?v=Ax0_PZJRmao

      Jacopo Cioni

      Rispondi
      • 13 Gennaio 2014 alle 12:28
        Permalink

        Se si cominciano a riportare notizie inesatte, basate sui ‘si dice’ e millantando riferimenti a ‘statistiche’ inesistenti è chiaro che l’articolo in sè stesso perde in credibilità. Non sono un ‘debunker’ o comunque vogliate chiamare chi cerca di smontare certe tesi, nè
        uno scienziato e non mi arrogo conoscenze tali da stabilire le reali doti di questa persona. Sono però un appassionato di automobilismo e conosco abbastanza l’argomento da accorgermi quando qualcuno le spara grosse a questo proposito.
        Aggiungo che questo è il terzo sito che pubblica un articolo sulle presunte mirabolanti doti del prof.Ighina
        adducendo tra le prove proprio la presunta (e inesistente) disfida tra costui e l’autodromo di Imola, evidentemente ricopiandosi a vicenda e senza che nessuno si sia preoccupato di procurarsi quattro dati facilissimi da reperire su Internet.

        Rispondi
        • 13 Gennaio 2014 alle 13:23
          Permalink

          Rispondo ancora, spero si possa poi concludere la polemica alquanto sterile. Comprendiamo pienamente il suo punto di vista, è che riveste poca importanza ai nostri occhi rispetto al messaggio che vogliamo dare. Non crediamo certo che la pioggia sul circuito sia indice di prova, ma ci domandiamo anche se solo la F1 correva sul circuito oppure erano presenti gare minori, prove, sia automobilistiche che motociclistiche. Insomma il rumore è rumore e non lo genera solo il propulsore di una F1. I dati a cui cerchiamo di stare attenti sono altri… non certo questi che lei continua a sottolineare… una leggenda o meno serve solo ad alimentare la curiosità, non certo a dimostrare una teoria scientifica. Continui a seguirci, oltre l’automobilismo, di cui sono anche io appassionato, c’è di più! Jacopo Cioni

          Rispondi
  • 5 Novembre 2015 alle 22:30
    Permalink

    buonasera
    io ho conosciuto di persona Ighina.
    nel 1986 circa…avevo 17 anni.
    per me era solo un amico di un mio lontano parente (suo collaboratore).
    devo ammettere che suscito’ in me grande ammirazione e stupore.
    la prima cosa che mi colpi’ fu la sua semplicita’ e schiettezza .
    con il passare del tempo…siamo arrivati ad ora…e le sue teorie stanno diventando sempre più conosciute e degne di attenzione.
    tutta la nostra vita e’ un dubbio non ci e’ dato niente a sapere di certo.
    anche la formula matematica piu’ certa puo’ venire smentita il giorno dopo.
    forse con questa visione spirituale della nostra vita vivremmo piu’ liberi dai retaggi di questo mondo che ci siamo costruiti, e diciamolo,ci sta un po’stretto a volte!
    avere Fede e’ un dono non un peso
    grazie luigi

    Rispondi

Rispondi a ilsovranista Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.