Un mondo difficile

di Antonella Policastrese

poveroE’ un mondo difficile di vita intensa, felicità a momenti e futuro incerto.Così canta Tonino Carotone. Credo che potrebbe essere l’inno degli ultimi, di quell’esercito di poveri che sono ostaggio di un’ideologia, che come un virus sta infettando le nostre vite, insinuandosi nei gangli vitali di un organismo chiamato società che sta per essere smontata pezzo dopo pezzo . Quello che sta succedendo è paradossale. Esposti a trattati capestro, illegali che cozzano con la nostra costituzione e con il senso di democrazia, ci stanno privando di diritti umani indispensabili. Basta servizi. Via la sanità, scuola, lavoro. Il tutto per rifondare un nuovo mondo il cui pilastro è fondato sulle Banche il cui dio è l’Euro, moneta tedesca, che tutti noi dell’eurozona compriamo a tassi usurai, indebitandoci. Ricorrono ad ogni strategia per ottenere ciò che vogliono. L’IVA, ad esempio, è la nostra bestia nera, galline dalle uova d’oro per la Germania e per uomini che hanno dato vita al triumvirato (Troika ) della morte. Sale l’IVA e la Germania esulta perchè avrà i suoi soldi, se poi i popoli falliscono pazienza. D’altronde la storia dell’ultima guerra mondiale ci parla di campi di sterminio dove venivano mandati gli ebrei per poter essere depredati del loro potere economico che all’Impero non stava bene. Ed Oggi? Non è diverso quello che ci attende. Basti guardarsi intorno. Un delirio; si continua a fare ciò che questa Europa ci chiede: rientro dal debito, tasse, privatizzazioni, licenziamenti nella PA , perchè a cosa servono le istituzioni se ci deve essere una piramide il cui vertice è occupato solo da illuminati che si tengono stretto il potere calpestando anche le persone? E’ diventato intollerabile vedere il nostro territorio che si sta sfaldando, con strade divelte dalla pioggia a causa di un dissesto idrogeologico da paura. E nessuno fa niente. Non ci sono soldi. Magari dobbiamo aspettare che qualcuno si compri i nostri Paesi. Siamo all’asta nelle mani di profittatori ed usurai che per far guadagnare trivellano i mari, avvelenano l’aria. Succede così che ci si ammala e si muore, costretti a tirare fuori i quattrini per l’ultimo viaggio, senza sapere in quale fossa andremo a finire. Ignoti come la nostra esistenza è ignota, che non fa testo, che preoccupa se viviamo più del previsto, e se ciò succederà ci penseranno loro, i signori dell’euro a farci crepare requisendoci anche quei quattro soldi di pensione. Sarebbe questa l’Europa? Altro non è che una bomba al napalm sganciata su di noi per distruggerci. Al peggio non c’è mai fine.

Antonella Policastrese

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