La rubrica Balasso 063
Natalino Balasso mi ha autorizzato a gestire una rubrica utilizzando le pubblicazioni della sua pagina facebook.
“Ego te autorizzo a far quel cazzo che vuoi coi miei scripti, cum publicatione sul tuo sito, basta che scrivi che son miei” Firmato Balasso
Checché se ne dica, la gente vota la distruzione. Fanno breccia, nei cuori dei più, coloro che dicono di abbattere, anziché di costruire. Vanno di moda, sempre più, i vaffanculo, i mandiamoli a casa, i picconatori, i rottamatori, i ruspisti. Tutti evocano attrezzeria da demolizione.
Mi piacerebbe che una volta, almeno una volta, la gente si fermasse ad ascoltare qualcuno con un avvitatore, una scatola di Lego, una pistola per colla a caldo, qualcuno con una cazzuola e un po’ di malta. Almeno una volta, si ascoltasse qualcuno che tenta la difficile strada dell’abbraccio, che non è l’inciucio, non è il cointeresse, solo un disinteressato, cosciente, abbraccio. Qualcuno che non voglia mettere assieme il marcio, ma per una volta costruire, veramente, con gentilezza. Senza mandare a casa nessuno, ma dicendo “Ci sono anche io, e so fare qualcosa”.
Qualcuno con una matita, ma non per ficcarla in culo al primo che passa, ma per disegnare un piccolo fiore, che prende colore nel cuore delle badanti che ridono al sole, mentre le suore suonano Bob Dylan e dicono “Sarebbe l’ora del compieta, ma stiamo fuori ancora un po’, c’è un’aria che invoglia a mangiare il gelato, che non è peccato, c’è in giro un’emozione che ci fa venir voglia di qualcosa, che noi che siam suore, non possiam dire”.