Perchè sono diventato un “Gomplottista”

 

complotto

Sinceramente sono entrato nella cerchia dei risvegliati, almeno parzialmente dato l’enorme quantità di dati che mi mancano, per colpa dei non complottisti.

Mi ritrovai per una discussione oscura, dove la diritta logica era smarrita e le genti discutevano con fervore e accanimento. Uno però, uno più degli altri era arso dal desiderio di controbattere qualsivoglia argomento, citava le fonti, giornali, televisioni, libri di testo, articoli specifici. Non sembrava un cercatore di verità, ma un testimone della verità, un guru indiscusso del pensiero accreditato e ormai unico. Ne subii talmente il peso che mi venne spontanea una domanda; quando è che un uomo diventa guerriero delle proprie certezze?

La risposta non tardò molto nel mio lento cervello: quando avere un dubbio porta ad una paura tale da destabilizzarti la vita.

Da li ho capito che le persone con certezze assolute sono in realtà spaventate a morte, temono più di ogni altra cosa che le proprie certezze si infrangano lasciandoli nudi e con il rimpianto di anni sprecati a credere…. solo a credere e non a pensare.

Conformisti come diceva il buon Gaber e contemporaneamente granitici temporali. Non sono persone che non cambiano idea, anzi, ma la cambiano quando cambiano i riferimenti indotti, quando cambiano le informazioni che ricevono. Si attua la trasformazione conformista, si passa da un’idea all’altra progressivamente o anche istantaneamente se il supporto informativo è giusto e immediatamente quella nuova allocazione diventa granitica. In politica poi è spaventoso perchè è un cerchio in qui si ruota come un criceto nella ruota passando da una posizione all’altra anche restando nello stesso gruppo politico… se ne segue la rotazione credendo di essere sempre nella stessa posizione. Il controllo di massa riesce a fare miracoli, davvero spaventoso.

Non c’è niente di più doloroso di prendere coscienza e quindi si fa di tutto per evitarlo, si cambia discorso, si attacca l’interlocutore, si minimizza i concetti e si esaltano le sciocchezze arroccandosi sempre più, si arriva anche all’offesa personale pur di denigrare chi cerca di scalfirti la corazza.

Ecco, dopo aver assistito a questa strenua difesa dei propri convincimenti e aver capito il terrore al permettere dell’insinuarsi del dubbio ho fatto quello che di più coraggioso si potesse fare, ho cominciato a leggere e ad ascoltare chi poneva dei dubbi e delle alternative di pensiero.

Un disastro. Molte mie certezze si sono infrante, non perchè le argomentazioni erano tali da farmene acquisire altre, di certezze, ma perchè comunque insinuavano un dubbio, e quando il dubbio ha fatto breccia non riesci più a smettere di pensare, metti in discussione ogni cosa, cominci realmente a soffrire perchè vedi persone attorno a te che rimangono granitiche e ti chiedi come sia possibile che non abbiano mai un dubbio.

Insomma, cosi sono diventato un “Gomplottista”, un reietto rompicoglioni che i più vorrebbero evitare perchè pone sempre un interrogativo che destabilizza una conversazione altrimenti lineare e concordabile.

Posso solo sperare che dato che siamo davvero pochi rispetto alla massa dei certi gli stessi possano muoversi a pietà e proteggerci come minoranza.

Jacopo Cioni

Jacopo

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