Rossano. Il nubifragio annunciato

di Antonella Policastrese

Rossano alluvioneIl clima sta cambiando. Lo dimostrano i violenti nubifragi che stanno investendo l’Italia da nord a sud, mostrando la fragilità di territori che si sfaldano, a causa di piogge che cadono con forte intensità, provocando nubifragi e smottamento di terreno. La cronaca di un nubifragio annunciato questa volta riguarda Rossano, in Calabria, dove si contano i danni a strutture turistiche oltre che in zone agricole messe in ginocchio per la piena di torrenti che hanno tracimato e alluvioni che hanno sommerso di fango tutto ciò che era sul loro cammino. Un dissesto idrogeologico dovuto a cementificazione selvaggia, con i corsi di fiumi deviati o interrati, torrenti con manutenzione pari a zero e territori abbandonati all’incuria del tempo. Ci voleva solo la soppressione delle Province per far venire meno lavori d’ordinaria amministrazione fin’ora compiuti, ma che adesso non si capisce bene chi dovrà effettuarli ,se per risparmiare sono state abolite. Clima impazzito, ambiente degradato, soldi che non ci sono. Ma se invece di tagliare selvaggiamente si scommettesse di più sui territori non ci troveremmo senz’altro in questa amara situazione e si risparmierebbe di certo, in quanto i danni sarebbero contenuti e non di natura così distruttiva. Chi ripagherà gli imprenditori turistici che dalla sera alla mattina hanno perso tutto e chi risarcirà gli agricoltori ai quali la furia della pioggia ha distrutto le colture? Che senso ha parlare, dopo ogni alluvione, di stato di calamità naturale, se alla fine ognuno da solo dovrà fare i conti con la propria povertà causata da decisioni mancate? Eppure lo si ripete da tempo che la risorsa per il futuro è il clima, e salvaguardare l’ambiente diventa una missione se vogliamo ancora usufruire dei doni della natura. Eppure non ci pare che sia questa la strada imboccata da un Governo che, nella smania di riformare, non riesce nemmeno a centrare la riforma giusta. E’ di oggi la notizia della chiusura dell’archivio metereologico italiano per gli alti costi dell’immobile che ospita le strutture. Invece di fare tesoro dei dati ed investire sulle ricerche che riguardano i cambiamenti climatici si chiude per mancanza di pecunia. Stessa sorte è toccata al Corpo Forestale dello Stato accorpato alle forze di polizia facendo venire meno quella cura e tutela del patrimonio boschivo che fin’ora è stato compiuto con controlli certosini e vera dedizione. Il Bel Paese ogni giorno che passa perde pezzi, messo in ginocchio da decisioni che hanno subordinato l’Italia al benessere della finanza, siamo diventati ostaggio della follia di chi stenta a capire che interventi di manutenzione oggi, investendo sul territorio, saranno salvezza e ricchezza per un futuro che è già domani.

Antonella Policastrese

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