le notizie vere sono solo sul web?

di Sergio Tracchi

hackthematrix

Chi crede ancora nei mezzi di comunicazione delle imprese multinazionali?
Solo quest’anno la propaganda e la manipolazione dei mezzi di comunicazione è risultata molto evidente, questo lo abbiamo visto anche in Italia. Basti pensare a quanto i media, prima e dopo le elezioni, abbiano attaccato il Movimento 5 stelle, per paura che andasse al potere.
Ogni ragionevole “consumatore” dei mezzi di comunicazione dovrebbe averlo notato.
La libertà occidentale, viene soffocata dall’autocensura giornalistica.
Sempre più autori e giornalisti, nei paesi cosiddetti, “liberi occidentali” applicano l’autocensura e per paura di repressioni, non osano abbordare certi temi in pubblico.
Una ragione per questo è la vigilanza in massa dei cittadini per mezzo dei servizi segreti.
Il giornalista statunitense Robert Parry, dice che la società degli USA cade vittima della manipolazione dell’opinione pubblica.
L’ipocrisia non si ammette mai, però praticamente è sempre la norma, queste le parole di David Swanson, direttore del sito worldbeyondwar.org.
Abbiamo l’indignazione internazionale selettiva.
Se il paese che è preso di mira, la Corea del Nord o la Russia o l’Iran o il Venezuela, fa qualcosa di male è una grande notizia, quando qualcuno è preso a frustate per essere blasfemo in Arabia Saudita, invece non è una grave notizia.
Abbiamo denunce di fatti eseguiti dai governi stranieri che gli Stati Uniti fanno in modo routinario.
“Come s’azzarda la Russia a violare la legge!” per fare qualcosa che in teoria gli Stati Uniti realizzano in modo routinario e poi “come s’azzardano i palestinesi a cercare di mantenere l’ordine!”, continua David Swanson.
L’ipocrisia non è ammessa perchè realmente non stiamo parlando d’informare ma di non annotare ciò che vogliono dire coloro che stanno al potere e per tanto non c’è un processo di pensiero non c’è indagine e non c’è un inchiesta completa negli articoli dei media convenzionali corporativi statunitensi.
Si tratta di farci sapere in cosa consiste la propaganda, in ciò che si suppone dobbiamo pensare e chi si suppone dobbiamo odiare.
I giornalisti sono pienamente coscienti e si dedicano quotidianamente a fare un’auto-censura, dice Brian Becker del sito answercolition.org, perchè sanno che se fanno domande difficili ai poteri fittizi la fine della loro carriera sarebbe immediata.
Come minimo alla sua compagnia di comunicazione negherebbero l’accesso a figure importanti del governo necessarie per avere citazioni testuali da fonti di notizie anonime, ci potrebbero essere repressioni, ripercussioni e licenziamenti, e quindi per forza i giornalisti sanno che fanno parte di un sistema di propaganda! Loro lo sanno questo.
I mezzi di comunicazione Americani sono una macchina che si fa eco della propaganda della politica ufficiale del governo degli Stati Uniti e questo è ciò che si vede, lo abbiamo visto in Ucraina, lo vediamo in Palestina lo vediamo in Corea del Nord, lo vediamo in Siria non sono altro che i portavoce della politica governativa americana che ultimamente è la politica governativa  che rappresenta gli interessi delle corporazioni, banche e specialmente del complesso industriale militare.
Però c’è una speranza. In questo momento si può vedere che stanno emergendo negli Stati Uniti, dei movimenti per i diritti civili contro la violenza poliziesca e dei nuovi movimenti che sorgono non come conseguenza ai media corporativi, ma dei media alternativi, dei social network. Le persone cercano di trovare una voce negli Stati Uniti.
Si rendono sempre più conto che i media corporativi sono assolutamente un vicolo senza uscita, c’è una nuova generazione di giovani, che stanno cercando disperatamente i media alternative credo che ci sia speranza, anche se riconosciamo pienamente che la macchina propagandistica statunitense domina tutti i medi del mondo di lingua inglese, è molto potente, continua David Swanson, ma lo è anche la voglia di verità e giustizia.
La situazione non è comunque diversa qui in Europa, dove i media fanno bello e cattivo tempo.
C’è una speranza, dipende anche da noi mettere allo scoperto i mezzi conformisti, le loro bugie e la loro manipolazione.
Appoggiamo i media liberi “alternativi”, il loro coraggio di mostrarci la realtà, la loro etica professionale, ed il loro “servizio” all’umanità.
Ragionate con la vostra testa e non sempre con quella degli altri.

Sergio Tracchi

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