Derivati finanziari, Toscana indebitata fino al 2056

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La Regione ha acceso prestiti per quasi un miliardo di euro, firmando contratti capestro da cui adesso non può uscire, pena rimetterci un sacco di quattrini. Se già non fossero abbastanza i milioni che paghiamo tra interessi e prodotti finanziari derivati. E ne abbiamo ancora per i prossimi 42 anni.

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Praticamente abbiamo indebitato anche i nostri figli. La Regione Toscana ha emesso titoli obbligazionari per quasi un miliardo di euro (921 milioni per la precisione), di cui gli ultimi scadono a luglio 2056. Il valore residuo nominale al 31 dicembre 2013 era pari a 443,6 milioni di euro.

E mentre alcune regioni, come Abruzzo, Campania, Lazio, Liguria e Lombardia, stanno avviando le pratiche per ricomprarsi i propri debiti ed estinguere contestualmente i contratti derivati finanziari (sì, quelli sottoscritti con istituti di credito stranieri, con tassi di interesse esorbitanti), la Toscana è condannata a pagare fino all’ultimo centesimo e fino all’ultima rata per i prossimi 42 anni.

Perché?

Facciamo un passo indietro. Qualche mese fa il Governo licenzia un decreto legge (D.L. 66/2014) con il quale permette alle regioni di riacquistare le obbligazioni emesse ed estinguere anticipatamente i derivati annessi, anche grazie all’aiuto del Ministero dell’Economia (che si presta ad erogare un mutuo allo scopo). Tutto ciò a patto di non generare altro debito pubblico così facendo.

Questa condizione, però, è sufficiente per mettere fuori gioco la Toscana. Da un’analisi fatta dagli uffici, su sollecitazione del consigliere regionale Gabriele Chiurli (Democrazia Diretta), emerge infatti che la Regione Toscana dovrebbe pagare almeno 20 milioni di euro in più per potersi ricomprare anche solo una tranche di debito. Perché? Grazie ai famosi derivati finanziari sottoscritti dalla Regione nel corso degli anni.

Al riguardo bisogna ricordare che molti Enti locali hanno avviato procedure di annullamento dei contratti, considerati viziati in quanto imponevano costi impliciti alle inconsapevoli amministrazioni. E la Regione Toscana che fa?

A onor del vero ne ha annullati 4 di questi contratti, sottoscritti nel 2011 con le banche Merrill Lynch, UBS, Deutsche Bank e Societé Generale, recuperando così 7,5 milioni di euro.

Gli altri, però, se li è dovuti tenere. Nessuna scappatoia legale ha permesso alla Regione Toscana di annullarli: dovremo pagare fino all’ultimo centesimo alle banche straniere con cui li abbiamo stipulati. E al conto già salato (in 3 anni la perdita è stimata in circa 40 milioni di euro) dobbiamo aggiungere 121mila euro di spese legali. Bazzecole a confronto del mezzo miliardo di obbligazioni da ripagare da qui ai prossimi 40 anni.

Le nuove generazioni ringraziano.

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