La classe non è acqua

di Antonella Policastrese

VaroufakisIl cambiamento di un piccolo stato del Mediterraneo diventato di colpo il megafono della democrazia lo si può analizzare attraverso la figura del suo ministro Varoufakis. Il ministro che ha rotto gli schemi di una politica gestita dall’alto, dittatoriale, attraverso il suo modo di procedere e quindi attraverso il look. Per la prima volta abbiamo visto un rappresentante governativo, che con una maglietta casual ha tenuto una conferenza stampa dopo il referendum, non ingessato dentro giacca e cravatta, che il protocollo di stati divenuti corti prevede, a cui tiene e che guarda dall’alto in basso chi non corrisponde al loro canone. Un ministro abituato a dare un senso a parole vibranti, che trascinano gli astanti, che non sono una costruzione vuota di concetti sorpassati, che arrivano diritto al punto. Varoufakis l’empio per aver osato parlare di una campagna terroristica, durante il referendum, giocata attraverso i media, ma che ha fallito il proprio intento. Il cambiamento di Varoufakis si è palesato immediatamente. Pensiero ed azione in linea con il programma di governo, senza tradire mai il mandato per cui è stato eletto. Una figura che mi riporta alla mente quella di Temistocle che allontanato dal governo, studiò una strategia la naumachia che significò vittoria degli ateniesi sui nemici. Sembrano dettagli da poco, ma il cambiamento della Grecia è culturale, legato profondamente all’identità di un popolo, grande per la sua storia ed il pensiero. Era doveroso nell’epoca dei numeri, della contabilità dei mercati che fosse proprio la Grecia a mettere al centro la passione, l’amore di un popolo che ha determinato la Storia dell’umanità. Niente sarà come prima, perchè la maschera di un’Europa fredda, cinica tutta indaffarata a tenere in vita le banche, a rendere forte la moneta, è stata smascherata e la Grecia ha dato una lezione di stile al mondo ponendo al centro l’uomo, i suoi bisogni, il desiderio di riscatto, forte dei diritti e della Democrazia.

Antonella Policastrese

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2 pensieri su “La classe non è acqua

  • 13 Luglio 2015 alle 10:11
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    Ma nn si potrebbe per una sola volta dare questi soldi alla Grecia e chiederne inizio della restituzione fra 5/7/10 anni? Se poi il lavoro dei ministri greci nn fosse adeguato già entro 4 anni,( e si vedrebbe), l Europa potrebbe,in corso d opera sollecitare la Grecia, ed eventualmente iniziare a chiedere una prima parte del debito

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    • 13 Luglio 2015 alle 12:19
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      …. ma si potrebbe chiudere questa Europa delle banche e delle multinazionali che ci hanno riportato ad un livello economico post seconda guerra mondiale e lasciare che la Grecia stampi la sua moneta e prenda decisioni sovrane?

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