La fine dei cattolici italiani, in attesa del trasloco del Vaticano

di Augusto Grandi
girano

C’erano una volta i cattolici. Ma la fiaba finisce qui. Non c’è il lieto fine, non vissero tutti felici e contenti. Perché i cattolici sono scomparsi. Dalla politica e pure dalle chiese. Ormai le messe diventano sempre meno numerose perché la carenza di preti si

 (AP Photo/Marco Vasini)
(AP Photo/Marco Vasini)

aggrava sempre di più. Ma  nonostante  la riduzione delle funzioni religiose, aumentano i vuoti sui banchi. E le attività religiose al di fuori delle chiese sono sempre meno affollate. Quanto alla politica, si è passati dai trionfi della Dc alla totale insignificanza dei micro partiti attuali. I contenitori destinati ai cattolici in politica non hanno il benché minimo successo, il peso politico di chi ha scelto di venir fagocitato in Forza Italia o nel Pd e’ nullo. Che ci si occupi della famiglia o dell’educazione religiosa, del crocefisso nei luoghi pubblici o della tutela internazionale dei cristiani, la posizione dei politici cattolici e’ del tutto ignorata quando non palesemente sbeffeggiata. Forse è un bene, considerando i danni prodotti in passato da una politica che prendeva ordini dal Vaticano anche a danno dell’Italia. L’inizio della fine del fascismo risale al ’29 ed ai Patti Lateranensi. Un accordo che ha cancellato lo spirito rivoluzionario e le posizioni più intransigenti e più fasciste. Sopire, troncare, padre molto reverendo, troncare, sopire.

Dai Promessi Sposi ad oggi non è cambiato nulla. In politica e nella società civile che guarda alla chiesa come faro. Piazza San Pietro si era tornata a riempire con il Papa polacco, perché offriva l’immagine di un pontefice che non si limitasse a sopire e troncare. Ma anche Benedetto XVI aveva un seguito notevole, nonostante il suo atteggiamento che pareva distaccato. Francesco, dopo il raduno oceanico per la proclamazione, ha visto scemare le folle adoranti e plaudenti. Le ritrova nei tour per il mondo, le ha perse in Italia. E non basta l’osannante giornalismo di servizio per far riempire i seminari, per indurre le vocazioni. I grandi troncatori e sopitori hanno creato un popolo italiano privo di slanci, privo di idee e di ideali. Hanno creato un popolo che si indebolisce e si impoverisce, incapace di reagire e di protestare. Pecore neppure matte, ma sicuramente non uomini e donne. Pecore che, però, preferiscono brucare dove capita e cosa capita, ignorando i propri pastori. Al Vaticano potrebbe restare l’opzione di un bel trasloco. Vendendo gli ingressi a San Pietro come a qualunque altro museo. E trasferendo la sede della cristianità in qualche Paese che il Papa ha mostrato di amare di più.

Augusto Grandi

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La fine dei cattolici italiani, in attesa del trasloco del Vaticano
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Un pensiero su “La fine dei cattolici italiani, in attesa del trasloco del Vaticano

  • 2 Ottobre 2015 alle 13:36
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    Terribile T. Sono sconvolta e disgustata !! Concordo con lei poco a poco la ponteficeria bling bling del Papa spettacolo sta trasformando la religione in un teatrino da repubblica bananiera ! Meglio Paolo 2 o Ratzinger che avevano la parola tagliente e l intelligenza delle situazioni e la conoscenza dei popoli… Ora si fa spettacolo per avere share… Povera chiesa e non quella della teologia della liberazione che davvero era il diritto preferenziale ai poveri….

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