L’immenso caos della Grecia nasconde il percorso dell’Austria.

di Jacopo Cioni

Ogni talk show politico italiano e non ci parla della Grecia, del cosi detto Grexit. La Grecia uscirà o no dall’Europa? Per come si mettono le cose, comprese le dimissioni di Varoufakis, scommetto che alla fine un accordo si troverà, lo vuole l’Europa, lo vuole Obama, lo vuole anche Tsipras nonostante non lo voglia il popolo greco. Come sostengono molti tutto si risolverà a tarallucci e vino e la formula per non scontentare nessuno, a parte 500 milioni di Cittadini europei, si troverà.

EU-Austritt-homepageTutta questa confusione oscura però altre faccende geopolitiche, prima fra tutte la notizia di un’altra situazione di crisi Europea altrettanto devastante per la troika e le oligarchie dittatoriali europee. L’Austria si prepara al referendum o almeno ad una discussione parlamentare se restare in Europa o meno. Non un referendum se accettare o meno i diktat della troika, ma se restare in Europa o tornare ad essere una nazione Sovrana.

Incredibile è che di questa notizia nessun media ne parli, ne televisioni ne la carta stampata. Magari ci si dovrebbe chiedere perchè i media tacciano, ma essere il 73° paese nel mondo in quanto a libertà di stampa la dice lunga. I giornalisti non esistono più, ci sono solo scribacchini al soldo del potere sovranazionale e nessuno ha più il coraggio di fare il proprio lavoro e se anche qualcuno lo avesse questo coraggio gli editori lo sconsiglierebbero immanentiste.

Dal 24 Giugno al 1 Luglio gli Austriaci sono stati chiamati a sottoscrivere una iniziativa popolare (Volksbegehren) per l’uscita dalla Comunità Europea. Servivano 100mila firme da raccogliere in una settimana. Solo una settimana dato che la Corte Costituzionale austriaca ha concesso solo sette giorni per la raccolta, forse sperando nel fallimento del progetto, ma in quella settimana sono state raccolte 261.000 firme e se invece di una settimana il tempo concesso fosse stato di più magari ne avrebbero raccolte altrettante.

Quindi la petizione popolare per l’uscita dell’Austria dall’Unione Europea è stata ammessa alla discussione e il Parlamento austriaco sarà obbligato a portarla in aula oppure ad indire un Referendum (Volksabstimmung) per far decidere ai cittadini se restare o meno nell’EU.

A voi sembra una notiziola da nulla?

Il progetto si chiama “Volksbegehren EU Austritt‘”.

Anche con il boicottaggio dei media Austriaci e con il silenzio dei media europei, le limitazioni del voto possibile solo nelle sedi comunali e nei tribunali e il tempo limitato concesso dalla Corte Costituzionale austriaca, il risultato è stato un successo clamoroso!

261mila Austriaci hanno mosso il sederino e per la prima volta un paese comunitario ha il riconoscimento istituzionale per una proposta di uscita dall’Europa.

Una bega per il Governo socialdemocratico che si trova di fronte ad una scelta davvero difficile, andare contro i propri elettori in favore dell’Europa, cioè schierarsi contro il popolo o indurre un referendum dove il popolo esprimerà la sua prerogativa più importante, la Sovranità!

Non ci sono alternative, una scelta deve essere fatta e dato che il Volksbegehren EU Austritt non si presta ad interpretazioni, la scelta dovrà essere chiara.

Inge RauscherL’iniziativa è stata promossa dal Comitato EU-Austritts-Volksbegehren attraverso la sua leader Inge Rauscher. Inge Rauscher fa parte del movimento ambientalista austriaco ed è riuscita a riunire intorno a questo progetto buona parte dell’Austria “verde”. Il Comitato chiede espressamente che il popolo austriaco torni a vivere in un Paese libero, che possa recuperare la sovranità nazionale che Bruxelles si è annessa senza il parere del popolo, di eliminare l’Euro cioè una moneta che è responsabile del fallimento economico dell’Europa, moneta di proprietà di privati tramite la BCE e delle Banche Centrali, riacquistare la propria neutralità, abbandonare la politica dell’Unione sempre più vicina e sottomessa agli USA, tornare alle leggi nazionali sull’ambiente e contro la manipolazione genetica, alle politiche agricole ed economiche antecedenti l’Europa, tornare a normali rapporti commerciali con la Russia.

Secondo i promotori l’Austria all’interno della Unione Europea ha avuto un saldo totalmente negativo sotto ogni punto di vista, economico, sociale, per la salute pubblica e sicuramente per la qualità della vita che è notevolmente peggiorata. Il tutto con una previsione di un progressivo e continuo peggioramento anche alla luce di eventuali approvazioni di accordi commerciali con gli USA ed il Canada quali il TTIP e CETA che permetteranno l’introduzione di cibi, coltivazioni ed allevamenti geneticamente modificati e porteranno ad un aumento dell’uso dei pesticidi. Questi trattati sottometteranno i popoli alle decisioni oligarchiche di multinazionali senza scrupoli.

La conclusione è che uscendo dall’Unione Europea l’Austria tornerebbe Sovrana con la possibilità di utilizzare gli attuali fondi destinati all’Unione Europea per il popolo austriaco, recupererebbe risorse economiche impegnate nei fondi di salvataggio dell’Euro compreso il fondo europeo di stabilità finanziaria (EFSF), tornerebbe ad una Sovranità monetaria atta a sviluppare una politica economica per gli interessi del popolo austriaco.

Un programma lucido e mirato non interpretabile, attualmente oscurato da tutti i media in quanto in fase di rapida evoluzione; stiamo nel silenzio mi raccomando, “loro” devono prendere tempo per trovare il modo di smontare il tentativo di tornare alla Sovranità.

Jacopo Cioni

Jacopo

L’immenso caos della Grecia nasconde il percorso dell’Austria.

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