COPERINA

di Stefano Becciolini

Blog FAHRENHEIT 912

Importante: come è uso fare in questo Blog per dare una più scorrevole lettura, anche per questo articolo i nomi  di persone o aziende sono cliccabili per approfondimenti.

Sono passati 23 anni da quell’estate del 1992, quando a pochi giorni dall’omicidio di Giovanni Falcone, si verificava in tutta riservatezza un altro avvenimento che avrebbe avuto conseguenze molto profonde sul futuro dell’ Italia.

Il 2 Giugno, nei pressi del porto di Civitavecchia,  a bordo del panfilo Britannia di proprietà della Regina Elisabetta d’ Inghilterra, si incontrarono alcuni nomi illustri del mondo finanziario e bancario inglese: dai rappresentanti della BZW, la ditta di brockeraggio della Barclay’s, a quelli della Baring & Co e della S.G. Warburg  Erano venuti per ricevere alcuni esponenti di maggior conto del mondo imprenditoriale e bancario italiano: rappresentanti dell’ENI, dell’AGIP, Mario Draghi del ministero del Tesoro, Riccardo Gallo dell’IRI, Giovanni Bazoli dell’Ambroveneto, alti funzionari della Banca Commerciale e delle Generali, ed altri della Società Autostrade.
Si trattava di discutere i preparativi per liquidare, cedere a interessi privati multinazionali, alcuni dei patrimoni industriali e bancari più prestigiosi del nostro paese. Draghi avrebbe detto agli ospiti inglesi: Stiamo per passare dalle parole ai fatti. Fu poi affidato ai mass media, ed al nuovo governo Amato, il compito di trovare le argomentazioni giustificative: parlare dell’urgente necessità di privatizzare per ridurre l’enorme deficit di bilancio. Al grande pubblico, sia il governo che i mass media hanno risparmiato la semplice verità che il “primo motivo” dietro tutto il dibattito sulle privatizzazioni è costituito dalla voracità delle grandi lobbies bancarie londinesi e newyorkesi.
logo Audio BloggerL’obiettivo era semplicemente quello di prendere il controllo di ogni aspetto della vita economica italiana sfruttando le numerose scuse di ingovernabilità, corruzione, partitocrazia, inefficienza della Pubblica Amministrazione, etc…
Perchè questa premessa storica? Perchè grazie ai mass media siamo sempre pronti a celebrare la memoria di avvenimenti lontani, ma su quelli che stanno segnando il nostro presente e modificheranno inevitabilmente il futuro, cala una cortina di fumo. E’ mia precisa convinzione, avvalorata anche dalle innumerevoli letture, non convenzionali, dei fatti storici degli ultimi vent’anni, che la pianificazione anche della crisi economica del 2008 sia stata discussa nelle cabine di quel Panfilo, il 2 giugno 1992 Il 1992 e l’inizio del 1993 sono stati un arco temporale “terribilis” per il nostro Paese, ricordate? Le stragi di Capaci e di Via D’Amelio (omicidi Falcone e Borsellino), gli attentati di Firenze e Milano, i falliti attentati allo stadio Olimpico di Roma e contro Salvatore Contorno e Maurizio Costanzo.E’ stato detto che era tutto pianificato dalla Mafia, da quel Totò Riina che voleva dare un segnale forte allo Stato Italiano contro il 41 Bis. Ma i fatti si sono svolti veramente come hanno scritto i giornali? Sicuramente dietro quella stagione di violenza c’era l’operato della Mafia, nulla da eccepire, ma Siete veramente convinti che il mandante sia stata la Cupola ? O forse i mafiosi sono stati solo esecutori di una volontà da ricercare altrove? Organizzare quegli attentati presupponeva una conoscenza non solo di esplosivi, ma anche una perfetta “Intelligence”  per la loro esecuzione, alla mafia non mancano esperti in materia ma non escludo, anzi, che la operatività prettamente a carattere militare sia stata opportunamente fornita. Non sarebbe la prima volta che i servizi segreti italiani deviano dalla retta via.
La storia d’Italia è costellata di avvenimenti in cui “forze esterne” hanno contribuito alla realizzazione di crimini, tra cui il più eclatante è stato proprio l’omicidio di Aldo Moro e della sua scorta. Ma non voglio divagare su fatti ancora avvolti nell’ombra ( e che quattro processi non sono valsi a chiarire).
Torniamo alla nostra piccola indagine conoscitiva dei fatti del Britannia che hanno poi portato alle stagioni delle  privatizzazioni in Italia. Le stragi del 1992 sono capitate, con tempismo a dir poco sospetto,  per potere  detronizzare i politici “scomodi” della Prima Repubblica ( Craxi, Andreotti, etc..) che sicuramente si sarebbero opposti allo smembramento del patrimonio pubblico Italiano, non certamente perché patrioti, ma perché avrebbero perso potere e controllo sul nuovo che stava avanzando e già se ne sentiva il frastuono … “la globalizzazione economica”. Bisognava cambiare la vecchia classe politica e dirigenziale,  fare del “primato economico” (leggi pure specchietto per le allodole) la vera prospettiva per il nuovo millennio che si stava avvicinando.
LOGO blogCarl von Clausewitz   diceva che la guerra è la continuazione della politica fatta con altri mezzi, ma da 23 anni si può dire che l’economia è la continuazione, anzi il sostituto della guerra, ma anche se non scorre apparentemente sangue è molto più devastante e pericolosa. Sullo scorrere del sangue non sarei, poi, così certo.

Chi erano gli strateghi che diedero il via alla grande operazione di depredamento economico quel 2 giugno del ’92?

Erano i banchieri londinesi insieme ai loro associati newyorkesi della Goldman Sachs,  Merrill Lynch e Salomon Brothers e dei loro sostenitori nel Fondo Monetario Internazionale,  nella World Bank, nell’OCSE. La loro fonte di propaganda? Il  mondo dei mass media.
Queste grandi finanziarie di New York e Londra su cui si fonda il potere anglo-americano gestiscono il gioco della liberalizzazione dei mercati internazionali. Ne scrivono e riscrivono le regole per massimizzare di volta in volta i profitti.Ed ecco che entra in gioco un’altra Multinazionale che in quella tarda primavera non era formalmente presente all’incontro, ma che già stava facendo la parte del leone nel mondo finanziario: la BlackRocksocietà di investimenti cofondata nel 1988 da Laurence D. FinkSecondo Limes, l’architetto supremo del complotto, non è la Germania, ma il colossale fondo d’investimenti statunitense BlackRock, azionista rilevante della Deutsche Bank che nel 2011, annunciando la vendita dei titoli di Stato italiani, fece esplodere il divario tra Btp e Bond causando la “resa” di Berlusconi e l’avvento di Monti, l’emissario del grande business straniero. La rivista di Lucio Caracciolo secondo Grazia Bruzzone su “La Stampa” ha messo a fuoco un po’ meglio le dimensioni, gli interessi ed il vero potere del primo fondo di investimento mondiale che è venuto allo scoperto con l’ascesa di Renzi a Palazzo Chigi.
La BlackRock o “Moloch della finanza globale” vanta la gestione di 30.000 portafogli, per un totale di 4.650 miliardi di dollari. Non ha rivali al mondo ed è una delle 4-5 “istituzioni” che ricorrono tra i maggiori azionisti delle banche americane. 

La BlackRock è anche azionista delle due maggiori agenzie di rating, Standard & Poor’s (5,44%) e  Moody’s (6,6%), ottenendo la possibilità di influire sulla determinazione di titoli sovrani, azioni e obbligazioni private, incidendo così su prezzo e valore delle attività acquistate. Per capirci: ricordate l’estate del 2011 quando i mass media tempestavano di bollettini di guerra economica sull’aumento dello Spread per far cadere il Governo Berlusconi? Classico esempio di speculazione globale: con un semplice voto, come a scuola, è possibile influenzare e modificare la consistenza economica di un paese. Che questo voto sia meritato o no è cosa tutta da dimostrare.  Che piaccia o no, quello di Berlusconi,  è stato l’ultimo Governo Democraticamente eletto negli ultimi 9 anni.Proprio nel 2009 la BlackRock fa il suo colpo grosso, acquistando Barclays Investment Group  (presente con i suoi rappresentanti sul Panfilo Britannia), col suo carico immenso di partecipazioni azionarie nelle principali multinazionali. Il colosso finanziario americano informa e manipola i propri clienti, utilizzando tecniche e software non diversi da quelli impiegati da Google  (di cui ha il 5,8%). 

Il suo centro studi d’eccellenza, il BlackRock Investment  Institute, esamina le variabili politico-strategiche: il maxi-fondo è interessato al profitto ma anche alla stabilità, sicurezza e prosperità degli Stati Uniti. Ovviamente ha anche la possibilità di destabilizzare intere aree del pianeta, creare sacche di povertà, o di aggravare situazioni preesistenti, influenzare la politica e, in ultima analisi di scatenare guerre. Dunque il sangue scorre, eccome!

Ed in Italia la BlackRock quante e quali azioni detiene dei portafogli diciamo golosi? Ecco dei dati al 2011, ma sicuramente ora le sue partecipazioni si saranno ampliate  notevolmente: Mediaset 5,7%, Unicredit 3,9%, Enel 3,5%, Banco Popolare 3,5%, Fiat  2,7%, Telecom Italia  2,7%, Eni  2,5%, Generali  2,5%, Finmeccanica  2,2%, Atlantia  2,1%, Banca Popolare di Milano   2%, Fonsai Intesa San Paolo   2%, Mediobanca   2%, Ubi  2%, MPS – Monte dei Paschi di Siena 3,2%  (dato aggiornato e successivo al 2011).
Scartabellando la documentazioni non sempre facili da reperire, risulta che Unicredit S.p.A.,

Assicurazioni Generali e Intesa San Paolo sono partecipate al Capitale di Banca d’Italia che quindi risulta evidentemente privata.

In ogni caso non vi sono più banche nazionali, in occidente, sono tutte private. Compreso la Banca Centrale Europea. Le stesse partecipate della  BlackRock. Inquietante vero? Ma chi sono i maggiori azionisti della BlackRock?

Secondo ricerche effettuate sul Web risulterebbe più che altro che non ci siano veri azionisti maggioritari, ma piuttosto un labirinto di società e banche:

Goldman Sachs
Morgan Stanley

Norges Bank  (banca centrale di Norvegia)

Continuare nella ricerca non è il mio compito, per quello ci vogliono degli economisti che ricostruiscano il puzzle delle partecipazioni della “roccia nera”.

Comunque dai dati in nostro possesso si delinea sempre più una sconvolgente ipotesi: ci troviamo di fronte alla più grande e devastante invasione che un Paese sovrano abbia mai affrontato. In una guerra convenzionale si conosce il proprio nemico e lo si combatte, in questa guerra finanziaria invece il nemico è tra di noi ed occupa i vertici più alti del potere politico, militare ed economico.

La Finanza che ha aggredito il nostro Paese ha usato le stesse tattiche belliche di conquista di un territorio: alla conquista militare segue l’annientamento della popolazione che si oppone, la si costringe ad emigrare, si depreda il suo territorio dei beni e delle ricchezze e si sostituisce la popolazione nativa con coloni.E’ la stessa cosa che sta accadendo attualmente in Italia e in parte dell’Europa.
I mass media hanno un’importanza fondamentale nel propagandare il nemico come un salvatore, un liberatore, omettendo quali siano le sue vere intenzioni. La classe politica corrotta ed imbelle poi fa il resto.
Tutto questo non sarebbe potuto accadere se l’ex Presidente Giorgio Napolitano non avesse avvallato il  Golpe Tecnocratico del Novembre 2011, permettendo alla grande Finanza speculativa di mettersi al posto di un Governo legittimamente eletto. Simulacri di Premier come Mario MontiEnrico Letta (o Primo Ministro di transizione) e l’attuale Premier Matteo Renzi  (il servo sciocco) che dovrebbe portare l’Italia al suo completo smembramento economico e sociale.
Lo  smembramento economico di uno dei settori Italiani, leader nel mondo, che ha preso alla lettera la dichiarazione di Mario Draghi quel 2 Giugno 1992: Stiamo per passare dalle parole ai fatti è stato Sergio Marchionne, emblematico ed intraprendente Dottore Commercialista con passaporto Svizzero e Canadese, Amministratore della FIAT…ma questa è un’altra storia.
Stefano Becciolini

Stefano Becciolini

 

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