ilsovranista.it apre una nuova rubrica dal titolo “Onde di Libertà a cura di Marco Scarpa”. La rubrica è inserita nel menù “Crescere e Divertirsi”. Perchè? Semplice perchè il mare di Marco è libertà allo stato puro come leggerete nel suo pezzo e questo sito web adora la libertà. Adora anche divertirsi e crescere nel farlo, chi meglio di un esperto di mare come Marco per deliziarci con salmastre parole che si mescolano nell’avventura e nella tecnica, che si rosolano in un sole di conoscenza e segreti. Il suo sito web come professionista e come penna è stato inserito nella pagina delle collaborazioni.

Grazie Marco un caloroso benvenuto.

La redazione

 Onde di libertà: avvio

GENOA

Jacopo Cioni mi ha chiesto se volevo tenere una rubrica su questo giornale: un qualcosa che parlasse di libertà e che profumasse (o puzzasse secondo i gusti) di acqua salata.
Ciò è dovuto al fatto che avendo io cominciato a navigare a vela esattamente a dieci anni e raggiungendo in questo 2015 l’età dei sessanta, quest’ anno celebro le nozze d’ oro col mare e con la libertà, infatti sessanta meno dieci fa cinquanta.
Un bel traguardo!
Sembrerà una cosa un po’ surreale, ma per me mare e libertà sono parole che significano la stessa cosa; in effetti non riesco a vivere la mia libertà in terra, mentre riesco a viverla in mare.
La mia libertà in terra dovrebbe essere l’eredità delle guerre di indipendenza, della prima guerra mondiale, della seconda guerra mondiale e della resistenza, almeno così mi hanno insegnato a scuola.
Purtroppo però non mi ci trovo.
E’ vero che sono libero di scrivere e di parlare, di uscire di casa e di rientrare, di credere in un Dio o di essere ateo, ma quando si tratta di dover stabilire delle norme per disciplinare la vita a coloro che non rispettano la mia (e purtroppo ce ne sono una valanga), ecco che devo incaricare con le elezioni chi mi rappresenti in questo, almeno così mi hanno insegnato a scuola.
Invece non è così: infatti se scelgo di votare Tizio, inevitabilmente mi trovo ad essere rappresentato da Caio (nominato da Sempronio a cui non affiderei nemmeno l’incarico di farmi la spesa al supermercato) e nessuno è in grado di spiegarmi il perché.
Così mi trovo ad avere a che fare con norme che sono pensate e scritte da Caio (sotto la supervisione di Sempronio) e non da Tizio che, dei tre, è quello che mi somiglia di più.
In mare è diverso.
Anche l’andar per mare significa soggiacere alle norme fatte da Caio (sempre sotto la nefasta supervisione di Sempronio che ha già provveduto a intascar mazzette per imporre l’uso di accessori inutili o che non funzionano) ma, una volta lasciata la terra, non si incontrano più strade definite, orari prestabiliti, emozioni represse…
Soprattutto non si ha più a che fare con le proprie certezze.
Noi siamo gonfi di certezze in terra; in questi ultimi cinquant’ anni ci hanno abituati (e ci siamo tutti cascati) nel poter contare sulle nostre certezze: aerei, automobili, rifornimenti, ospedali, provviste, tutto c’è e tutto funziona e se non funziona si può accomodare in breve tempo.
Un’ accozzaglia di falsità che ci porta verso il cinismo più spinto.
Si rompe la macchina? Tranquillo, arrivi lo stesso perché hai il bus.
Viene una botta di caldo? Tranquillo, stai bene lo stesso perché accendi il climatizzatore.
Hai fame? Tranquillo mangia, c’è di tutto in frigo e sennò scendi al market.
Sei depresso? Tranquillo, fatti una dose e dimentichi il resto del mondo.
C’è una perdita di pressione? Tranquillo, indossa la mascherina e allaccia la cintura.
Il copilota è impazzito? Tranquillo, ora impediremo al pilota di uscire a fare pipì.
Ah, che soddisfazione!
L’ uomo che domina la natura!
L’ uomo che estende gli orizzonti laddove finiscono i sogni!
L’ uomo che apprezza la sua forza, anche sui terreni più difficili!
(Toh, sembra la pubblicità di un SUV tedesco-giapponese!)
In mare è diverso.
Lì comanda lui e le nostre certezze svaniscono d’ incanto dopo qualche onda.
Lì il vento viaggia come vuole, anche in barba alle previsioni, e plasma le onde che ci cullano o ci schiaffeggiano o ci colpiscono duro.
Questo provoca in noi grandi emozioni; sono quelle stesse emozioni che la vita a terra, con tutte le sue certezze, aveva mantenute represse.
In mare si realizzano i sogni più puri, quelli che avevamo da adolescenti: il piacere dell’ignoto, della scoperta, del domani; una tensione e una speranza forsennate verso il futuro immersi però nell’ insicurezza propria della gioventù.
Già, perché andar per mare contribuisce a mantenerci giovani.
Il segreto sta proprio nel dover abbandonare le certezze e nel dover campare nelle insicurezze.
Il risultato umanamente più bello è racchiuso nell’ altruismo che il mare ci fa riscoprire.
In mare non esistiamo più noi, col nostro io che incalza e che se qualcosa non funziona ci fa scivolare verso la depressione perché riteniamo che il resto del mondo ci sia ostile.
No.
In mare esistono anche gli altri, cui siamo sempre pronti a dare una mano e dai quali possiamo sempre riceveremo una mano.
Sparisce il nostro io e ci accorgiamo subito che chi è con noi non è altro che una infinitesima parte di umanità persa in mezzo a una smisurata vastità, come fossimo due elettroni in viaggio tra una galassia e l’altra.
Come possiamo non sentirci umili?
Purtroppo, o per fortuna, io mi sento libero quando mi sento umile.
Solo se non calpesto i diritti di alcuno posso pretendere che nessuno calpesti i miei.
Solo se io sono umile con gli altri posso pretendere che anche gli altri lo siano con me.
Questa è la scintilla da cui si sprigiona la libertà perché, se così è, allora non occorre più legiferare alcuna norma perché tutti rispettano tutti.
In mare è così.
Per questo il mare è la mia libertà.
Pensateci, figli del risorgimento e della resistenza, il mare potrebbe diventare anche la vostra libertà!

Marco Scarpa

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Onde di libertà: avvio
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3 pensieri su “Onde di libertà: avvio

  • 2 Aprile 2015 alle 00:33
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    La filosofia, è quella cosa che con la quale e senza la quale tutto rimane tale e quale.

    Rispondi
  • 5 Aprile 2015 alle 09:19
    Permalink

    Hai perfettamente ragione Gino, ne sono stato convinto anch’ io fino a una ventina di anni fa.
    Ora invece credo sia molto utile e prima di morire sarò certo che la flosofia mi sarà proprio indispensabile!

    Rispondi
    • 5 Aprile 2015 alle 10:57
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      La filosofia precede la lotta perchè alla stessa fornisce uno scopo. Jak

      Rispondi

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