Riflessioni sul terrorismo

di Sergio Tracchi

hackthematrix

11setLa minaccia del terrorismo è un’arma per generare paura?

Manuel Valls, Primo ministro francese, incomincia cosi la conferenza stampa dopo l’attentato terroristico in Francia: “questo shock terribile che abbiamo vissuto ci ricorda la minaccia che pesa sul nostro paese che continua ad essere molto elevata. La nostra azione contro il terrorismo, il jiihadismo e l’islamismo radicale sarà una lotta a lungo termine.”
Dopo l’attentato francese l’ultradestra cresce a dismisura. In Spagna Rajoy e Sanchez firmano il primo patto anti-jiihadista.
Forse , se lo guardiamo attentamente, arriveremo alla conclusione che questo patto non migliora la lotta contro il jiihadismo ma facilita un maggior controllo del Governo sulla propria popolazione?
Dopo il terrore, cresce “la fame” di dati nell’UE, si pretende conservare 42 dati di tutti i passeggeri di un aereo con origine o destinazione, in Europa.
Questi dati rimarrebbero immagazzinati e disponibili per le forze di sicurezza per un periodo massimo di cinque anni.
I ministri dell’interno dell’UE insistono in una rapida realizzazione della proposta.
La paura del terrorismo, arriva anche in Germania dove si teme che presto si realizzi un attentato.
Per evitare un attentato, molti tedeschi sono addirittura disposti a liberalizzare le regole per permettere un intervento dell’esercito tedesco nel proprio paese.
Sarà che la paura che si diffonde tra la popolazione è il prodotto di qualcosa di ben calcolato dall’Elite per poter imporre senza resistenza la sua agenda di dominio e controllo?
Non dipende forse da ciascuno di noi il non farsi ingannare, ma piuttosto sviluppare la capacitò di scoprire queste manovre occulte?
Jeanine Pirro, presentatrice della catena FoxNews, il 10 gennaio 2015 apriva così il telegiornale :”Dobbiamo ucciderli. I terroristi radicali musulmani sono totalmente impegnati ad ucciderci. Lei è in pericolo. Io sono in pericolo. Siamo in guerra e non finirà. Obblighiamo le nazioni arabe a scegliere: o stanno con noi o contro di noi. Loro non operano come noi, non si può negoziare, non si può mediare nè patteggiare.
Non si può nemmeno ragionare con questa gente. E non è che noi non abbiamo sofferto per colpa di questi terroristi fanatici, migliaia di americani sono morti per colpa loro; Il Centro Mondiale del Commercio, il cacciatorpediniere USS Cole, Tanzania, Fort Hood, Bengasi. E come questo cancro islamico si propaga in tutto il mondo, si, adesso è ora che finisca.”
Cosa possiamo fare per smettere d’aggrapparci tanto alla paura del terrorismo?
Il principio organizzativo di qualsiasi società si basa sulla guerra. L’autorità basilare di uno stato moderno sulla propria popolazione consiste nel proprio potere bellico. Si continua a guadagnare denaro mentre il mondo si distrugge. Però perchè questo funzioni, la gente deve ignorare il problema fino a che sia troppo tardi.
Per questo si mettono fattori scatenanti: l’11 Settembre, il 7 Luglio, armi di distruzione di massa.
Una popolazione in perenne stato di paura non fa domande. La paura è giustificazione, la paura è controllo, la paura è denaro.

Sergio Tracchi

Sergio Tracchi

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Un pensiero su “Riflessioni sul terrorismo

  • 21 Aprile 2015 alle 09:30
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    è ciò che ho sempre pensato;da che si è iniziato a parlare di terrorismo rosso o nero che fosse , mi sono sempre chiesto come mai queste organizzazioni agissero sempre contro il popolo invece che viceversa verso il potere e la spiegazione non può che essere questa e cioè la generazione della paura e del terrore per il controllo delle spinte di libertà del popolo.

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