Verità e Giustizia. Siamo tutti Di Matteo

di Antonella Policastrese

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Siamo tutti Di Matteo. E’ questo lo slogan che campeggia sulla locandina, per annunciare un’importante manifestazione che si terrà a Roma il 14 novembre prossimo. Organizzata dall’associazione “Agende Rosse” e “Scorta civica” di Palermo, si tenta con questa iniziativa, di squarciare il velo del silenzio, calato sul giudice Nino Di Matteo, condannato a morte dal tribunale della Mafia. Ad emettere la sentenza,    Totò Riina, che come risulta dalle intercettazioni, nell’ora d’aria  conversando con Alberto Lorusso della Sacra Corona Unita, dava disposizioni su come eliminare un personaggio scomodo, del calibro di Di Matteo. E’ da molti anni che il giudice è in prima linea nella lotta alla Mafia, organizzazione potente, che ha fatto fuori gli uomini migliori. Come non ricordare Falcone e Borsellino, giudici che hanno dato la vita per liberare la società di un cancro lesivo ed invasivo per la collettività degli onesti. La colpa di Di Matteo, titolare dell’inchiesta sulla trattativa Stato –mafia, è aver scoperchiato il Vaso di Pandora per cui è  diventato un bersaglio da colpire da uomini che seguono il loro codice d’onore, come Totò Riina e Matteo Messina Denaro. Diceva Falcone: “la Mafia è un fenomeno umano e  come tutti i fenomeni umani ha un principio, una sua evoluzione,e avrà quindi anche una fine”.

Purtroppo a tutt’oggi osservando l’isolamento creato intorno al giudice Di Matteo, pare che quelle stesse istituzioni che dovrebbero spingere all’affermazione della verità, stiano dando un assist maggiore ad una criminalità che sta cambiando pelle.

La mafia dei gregari e della manovalanza viene mano mano sostituita da esperti della finanza, che come dice lo stesso giudice nel suo libro “Collusi” opera di concerto con lobby e poteri massonici ed al fucile ed alle bombe, sostituiscono il discredito e se necessario l’eliminazione dei soggetti scomodi. In pratica si crea il caos grazie al quale capitani di ventura, comandano ed acquisiscono consensi per il loro operato, ed è chiaro che il pianista non può essere disturbato. In mezzo a tanta suburra, ed allo sforzo di Davide che combatte Golia,  c’è da chiedersi cosa faccia il CSM e se non avverta la necessità di stare a fianco di un giudice sostenendolo, invece di attuare contro di lui provvedimenti disciplinari. La Mafia a questo punto non è più una priorità da combattere,  ma si trasforma in un meccanismo vitale ben inserita nei gangli vitali dell’economia e delle istituzioni. Più la politica si perde nei luoghi oscuri della finanza, più c’è il serio pericolo che la società civile aspetterà invano risposte che non arrivano, anzi si tenderà a soffocare la Verità ,mentre la Giustizia sarà sempre più appannaggio di pochi uomini, coloro che tengono in mano i fili delle nostre vite, svilendo la nostra dignità. Non arrendersi, andare avanti anche quando la tempesta sembra avere il sopravvento sulle nostre forze. Siamo tutti Di Matteo

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Antonella Policastrese

Verità e Giustizia. Siamo tutti Di Matteo
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