Bugie e tagli: le regole di una classe dirigente fallita

 
di Augusto Grandi
girano
tasseChi è più bugiardo? I ministri o i giornalisti? Padoan continua a parlare di una ripresa che non c’è, spiega la necessità di abbassare le tasse nello stesso momento in cui ha appena finito di incassare la mega stangata sulla casa e si appresta ad appesantirla ulteriormente. Ed i giornalisti continuano a fingere di credere alle promesse di questo governo sull’occupazione, sullo sviluppo, sul rilancio. Parlano e scrivono di nuova occupazione, i giornalisti, mentre tutte le principali testate tagliano, prepensionano, ricorrono alla cassa integrazione, licenziano. Ma quelli che restano sono certi di salvaguardare il posto diventando sempre più servi. Nei confronti dei propri padroni e nei confronti del governo. Un’informazione sempre più di servizio e sempre meno utilizzata. Perché il crollo delle vendite dei giornali testimonia il crescente disgusto nei confronti dei bollettini del governo spacciati per analisi politica. Ed i grandi ministri del governo del burattino continuano, indisturbati ad aumentare le tasse per poi stupirsi del crollo dei consumi e del conseguente minor incasso di Iva. Hanno aumentato le tasse sulla benzina e sul gasolio e gli introiti per il Fisco sono diminuiti: geniale. D’altronde sono gli amici della Fornero, mica si può pretendere qualcosa di meglio. Nel frattempo i media mettono la sordina alle notizie sulle tangenti per il Mose o per l’Expo: tutti amici, non si può far crescere la rabbia del popolo ignorante. Meglio occuparsi di calcio, sperando che una partita vinta faccia dimenticare i miliardi rubati. Intanto Alitalia vola verso gli Emirati, con il taglio di un paio di migliaia di posti di lavoro. “Un taglio doloroso”, assicurano i responsabili del disastro, ma il dolore sarà dei licenziati, non dei responsabili che troveranno altre sistemazioni nel giro delle presdidenze e dei consigli d’amministrazione. Male che vada, si occuperanno di profughi, da poltrone superpagate, ovviamente. Perché l’emergenza profughi è un grande business, l’unico rimasto in questo Paese a parte le mazzette. Puntiamo a nuovi record di invasori a cui, Boldrini dixit, devono essere garantite tutte le comodità negate ai pensionati italiani. Mentre il Papa, quando si scaglia contro la tortura, non chiarisce se si riferisce solo a quella fisica o anche a quella morale. Quella tortura che vede, come vittime, tutti gli italiani alle prese con l’insicurezza del proprio futuro e di quello delle proprie famiglie. Perché l’unica logica di questo Paese moribondo è quella dei tagli. Snellire, licenziare, tagliare. E poi illudersi che i senza lavoro aumentino i consumi, vadano in vacanza, paghino più tasse e, soprattutto, evitino di lamentarsi per non infastidire questa classe dirigente fallimentare.
Augusto Grandi
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