MAMMALITURCHI RELOADED

 

di Maurizio Gustinicchi

Nel lontano 1799 arrivarò a Palermo la flotta dell’impero Ottomano che, a causa dei “bollenti spiriti” dei suoi marinai, contribuì alla diffusione del detto: mammaliturchi!

Ecco, a distanza di tanti anni, ma per motivazioni profondamente differenti, siamo ancora una volta costretti ad usare tale affermazione, con un pizzico d’invidia. E sapete come mai? Per quello di grande, di immenso questi signori riescono a fare in un periodo in cui in Italia non si trova qualche spicciolo per risanare l’ILVA o terminare una Superstrada di poco più di 300 km.

Due giorni fa ogni sito internet riportava la seguente notizia:

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La Turchia inaugura il tunnel sotto il Bosforo che unisce Asia e Europa in 4 minuti”

Oggi il Bosforo, uno dei passaggi navali più trafficati e meravigliosi al mondo, si fa più stretto. Ankara ha deciso di celebrare i 90 anni dalla fondazione della Repubblica – creata nel 1923 da Mustafa Kemal Ataturk, il padre della Turchia moderna – inaugurando ‘Marmaray’, uno dei numerosi progetti faraonici del premier islamico moderato Recep Tayyip Erdogan per Istanbul, il primo tunnel sotto il Bosforo che consentirà di attraversarlo in 4 minuti in treno fra Asia ed Europa.

In programma Erdogan prevede la costruzione di un terzo ponte sul Bosforo, un terzo mega-aeroporto sulla sponda asiatica e il canale Istanbul, un tracciato parallelo e molto contestato al Bosforo che partirà dal Mar Nero per arrivare al Mediterraneo per alleggerire quello naturale.”

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Qualche mese fa, in occasione di un convegno sull’economia, realizzai uno studio sul paese degli Ottomani, paese simile all’italia, che ci sta sottraendo in continuale produzioni base (automotive, meccanica per agricoltura, abbigliamento), fabbriche (Pernigotti) ed investimenti di capitalisti italiani che ambiscono a trasferirsi nella porta dell’Oriente.

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Fig. 1: Un blogger (Fany-blog) reinterpreta lo storico marchio Pernigotti

Ecco, a distanza di qualche mese ho ritenuto opportuno riproporre questo studio in occasione della gloriosa inaugurazione del “Ponte” sullo Stretto di Messina.

Ah! Dite che Messina non è in Turchia? Dite che si trova in una possente ed importante nazione europea dentro l’Eurozona? Un paese civilizzato, avanzato e in piena fase di sviluppo? Ah! Quello realizzato poi non è nemmeno un ponte ma un megatunnel sotto il mar del Bosforo? Ma scherzate? Ma se il mar del Bosforo è solamente a qualche chilometro dalla famosa faglia turca causa di innumerevoli ed impressionanti terremoti!. Ci sono riusciti? E come hanno fatto? Ah! Shinzo Abe eh? Già, costosissima tecnologia giapponese! Ma allora, se loro ci sono riusciti e noi no, in base a quale parametro ci definiamo noi “paese evoluto”? Non siamo noi ad avere una moneta grande (l’Euro) e loro un’insignificante monetuccia (Lira Turca)?

Aspetta, aspetta, come dite? Come dite? Nel prossimo decennio Erdogan, stima di spendere 250 miliardi di dollari per infrastrutture IT, strade, gasdotti, terzo ponte sul Bosforo, terzo mega-aeroporto sulla sponda asiatica, un maxi-ospedale e addirittura il canale di Instanbul (un tracciato parallelo al Bosforo lungo 50 chilometri e più lungo del canale di Suez)?

Ma se loro fanno tutte queste cose con una monetuccia bislacca e noi non abbiamo i soldi per farci la Due Mari (la Fano-Livorno), come stanno veramente le cose?

Proviamo a capire com’è la realtà delle cose e come stanno operando questi Signori!

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Possiamo notare che la nazione è indubbiamente una nazione veramente disastrata, 80 miliardi di euro di deficit della bilancia commerciale.

E ma come si può!….Ma questi sono veramente un popolo di folli, di scellerati! Se continuano così chissà cosa accadrà al loro immenso debito pubblico. Ah! Come dite? Hanno solamente il 38,6% di debito pubblico? Ma no, dai, ci deve essere sicuramente un errore. Con una monetucola come la liretta turca e con una bilancia commerciale così negativa…… sicuramente quel dato è falso!

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Il Pil della nazione cresce intorno al 4% e, parallelamente, cresce l’offerta della moneta.

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Anche la stessa base monetaria sta crescendo, ma da cosa dipende veramente questa crescita?

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Beh! Come dice Monti, l’attrazione degli Investimenti Diretti Esteri certo che sostengono la crescita!

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Anche il debito estero aiuta a volte a far crescere l’economia (anche se sono comunque rischiosi per una nazione).

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A fronte del Debito estero, la nazione è importante accumuli delle risorse di valuta estera, tanto più elevate quanto più alto è l’ammontare a breve del debito estero.

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Infatti vediamo che il debito a breve della turchia ammonta a circa un terzo delle riserve in valuta estera possedute dai turchi.

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E parallelamente allo sviluppo degli investimenti diretti esteri, cresce la popolazione turca che lavora aumentando la massa dei salari distribuiti da cui poi l’impennata dei consumi interni e quindi lo sviluppo di un’economia interna che consente alla nazione di evolversi.

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Il paese viene aiutato anche da un po’ d’inflazione, con molta probabilità chiuderanno l’anno con un 5-6% che è ancora su livelli ritenuti (BASHU) utili allo sviluppo della nazione.

Ah! Notate bene, parliamo di inflazione 5-6 nonostante vi sia stata una svalutazione sull’euro abbastanza sostenuta:

–         2010 lira su euro 1,90;

–         2013 lira su euro 2.40.

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Ma allora, se anche non stampo moneta, se svaluto il conio nonostante il rischio dell’importazione dell’inflazione, se mi ritrovo con una bilancia commerciale fortemente negativa, mi dite come può la turchia avere un debt/pil ratio contenuto, un’economia in sviluppo e fare tutte quelle opere che noi oggi riusciamo malapena a sognare?

Semplice, grazie all’inflazione riescono a mantenere un tasso d’interesse inferiore al tasso di crescita del pil e, sistematicamente, anno dopo anno il rapporto debito/pil cala.

Questa cosa si vede meglio dalla successiva ed ultima slide.

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Nonostante lo stato sprecone (spesa a deficit per fare strade, ponti, tunnel, raddoppiare stretti sul mare), la moneta “Pizzadifangodelcamerun”, la bilancia commerciale negativa il rapporto debito su pil scenderà dal 36% al 31%.

Signori e Signore! Questa è la magia della matematica formula

(che del resto abbiamo importato, pel tramite della Grecia, proprio da queste popolazioni quando erano ancora Persia)!

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Fig. 2: il megatunnel sotto il Bosforo

E adesso io mi chiedo: quale è la misura della civiltà, l’austerità del non vivere sopra le proprie possibilità o l’investire per fornire ai propri cittadini gli strumenti necessari per attivare processi di crescita  umana e professionale?

Voglio terminare questo “Elogio del Mammalucco” (nel senso di valoroso soldato mercenario Turco) con la seguente citazione:

“Il Primo bene di un popolo è la sua dignità!”

(Camillo Benso Conte di Cavour).

Rifletti Italiota, rifletti!

Maurizio Gustinicchi Economia5Stelle

Maurizio Gustinicchi

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