ATTO 3° A-320 Germanwings differenti chiavi di lettura: trilogia di Marcianò

La redazione: A seguito “dell’incidente” del volo A-320 Germanwings sono state fornite spiegazioni ufficiali successive fino alla definitiva linea ufficiale di un suicidio con conseguente strage ad opera del secondo pilota Andreas Lubitz. La spiegazione ufficiale sembra aver fatto presa con accettazione remissiva sui tutti i quotidiani e TV con la conseguenza che il grande pubblico ha accettato questa versione supinamente. Come sappiamo le spiegazioni ufficiali sono ormai ben accettate dai media che non sanno più che cosa è il giornalismo investigativo. La redazione del ilsovranista.it nutre sempre un dubbio rispetto alle versioni ufficiali se non per il fatto che ci mentono talmente tante volte attraverso i media che sarebbe sciocchi non aspettarsi ennesime menzogne. Oltre questo però ci siamo sempre posti delle domande su tante piccole incongruenze. Rosario Marcianò in tre articoli successivi si pone le stesse domande e ne trae delle conclusioni diverse dalla linea ufficiale. ilsovranista.it preferisce pubblicare punti di vista diversi rispetto alle versioni ufficiali in maniera che le persone ricomincino a porsi delle domande. Per questa ragione pubblichiamo i tre articoli di Marcianò in sequenza temporale.

Jacopo Cioni

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martedì 7 aprile 2015

Germanwings abbattuto in volo. Nessuna scossa sismica da impatto diretto sulle Alpi francesi

di Rosario Marcianò

tankerenemy

Un certo Marco Mucciarelli, sismologo [1], in merito all'”incidente” dell’A-320 Germanwings, ha recentemente affermato che l’impatto del velivolo della compagnia low cost ha generato un’onda sismica, il che, se fosse vero, dimostrerebbe che effettivamente il volo 4U9525 D-AIPX si sarebbe frantumato schiantandosi contro le cime delle Alpi francesi e non sarebbe quindi stato abbattuto in volo, a differenza di quanto affermato da chi scrive. Abbiamo già chiarito che la versione ufficiale non regge, 
poiché il luogo del supposto crash si trova a non più di 1.300 metri di altitudine sul livello del mare, mentre i radar hanno improvvisamente perso il segnale del Germanwings, mentre esso volava a circa 2.073 metri di quota. Per cui i conti non tornano. Sorvoliamo, però, per un attimo su questo dettaglio cruciale e leggiamo che cosa scrive l’esperto (volutamente non abbiamo corretto i numerosi errori linguistici…):

Terremoti, sismologia ed altre sciocchezze – Dopo ogni avvenimento tragico, nei tempi recenti, si scatena su internet (sic) la corsa dei complottari per accaparrarsi visite ai siti, e questo si è puntualmente ripetuto dopo lo schianto del volo GermanWings in Provenza. L’Italia ha dato il suo degno contributo con un noto leader degli sciachimisti che ha immediatamente sostenuto che il volo era a quota bassa per compiere irrorazioni di geoingegneria clandestina. Il furore degli utenti ha fatto chiudere il profilo FB [2]. La bufala che ha iniziato a girare poco dopo è quella dell’arma segreta che durante una esercitazione USA avrebbe fatto esplodere in volo l’aeroplano. Improvvisati esperti di volo e di balistica hanno iniziato a dubitare delle foto, a sproloquiare sulla mancanza di un cratere da impatto e ad alimentare dubbi non suffragati da alcuna prova. L’analisi di esplosioni e impatti registrati nei sismogrammi è stata spesso utilizzata in passato per altre tragedie, dall’attacco alle Torri Gemelle alla collisione della Costa Concordia con gli scogli del Giglio, ed anche in questo caso le teorie complottiste possono essere smentite dall’analisi dei sismogrammi della rete francese. A circa 25 km dal luogo dell’impatto si trova la stazione di Digne-les-Bains (codice internazionale FR-OGDI. Dai dati disponibili anche su FlightRadar24, il risulta che volo è scomparso dai radar alle 10:40 CET del 24 marzo. Estraendo dalla banca dati EIDA i segnali registrati a OGDI, dopo un passaggio alle accelerazioni ed un filtraggio passa alto a 2 Hz si ottengono i segnali du questa figura. Il segnale dell’impatto è ben visibile alle 09:40:07 (UTC, un ora indietro rispetto a CET). Considerando una velocità delle onde attorno a 4000 m/s, i 25 km tra stazione sismica e punto di impatto vengono percorsi dalle onde in circa 6 secondi, con una perfetta compatibilità tra la registrazione sismica e la scomparsa dai radar. Quindi l’aereo non è esploso in volo ma si è schiantato al suolo ancora integro, con buona pace dei complottisti, che dovrebbero solo vergognarsi di speculare sulle sciagure”.

Davvero interessante! Peccato che quanto riportato sul blog dello “scienziato” sia privo di qualsiasi fondamento scientifico ed infatti, se si accede al portale della Rete Nazionale di monitoraggio sismico francese (RéNaSS) e si disporrà una ricerca per il 24 marzo 2015, si avrà modo di verificare che in quel giorno nessun sommovimento sismico di alcuna entità ha interessato il sito in questione, come evidenziato in questo screeenshot. E’ quindi chiaro che un curriculum di tutto rispetto non presuppone necessariamente l’infallibilità della fonte!

Peraltro l’analisi delle foto e dei filmati che ritrarrebbero il luogo del disastro dimostrano che i resti spacciati per quelli del volo 4U9525, sono stati dispersi intenzionalmente, mentre il fumo bianco è stato creato ad hoc impiegando, con molta probabilità, dei fumogeni come questo. Infatti un incendio provocato da migliaia di galloni di carburante avrebbe dovuto necessariamente generare fumo nero e fiamme alte, ma di tutto ciò non si vede assolutamente alcunché! Senza trascurare il fatto che non si vedono rottami del timone di coda né dei due pressoché indistruttibilit urbofan. Si noti inoltre come il materiale, minutamente frammentato, dia l’idea di essere stato scaricato (da bordo di un elicottero?) appositamente sui declivi da più punti.

Insomma… per i media la questione è chiusa, ma ciò non vuol dire che le autorità governative ci abbiano rivelato la verità. Siamo di fronte ad un’altra mistificazione in stile 11 settembre 2001, a proposito del quale ci viene raccontato che tre aerei si sono schiantati contro due le torri gemelle ed il Pentagono, ma di questi tre aeromobili non si è trovato nulla. Svaniti.

Il tempo, come nel caso della tragedia di Ustica (il velivolo della Itavia con 83 persone a bordo fu abbattuto da un missile aria-aria), ci darà ragione, con buona pace di chi, per qualche interesse, racconta storie – con la certezza che chi legge non verifica – ed insulta impunemente, ben conscio di avere sempre e comunque le spalle coperte dal magistrato di turno.

Rosario Marcianò

Rosario Marcianò

 

 

ATTO 3° A-320 Germanwings differenti chiavi di lettura: trilogia di Marcianò
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