“PICCOLI” errori di valutazione

di Roberto Nardella

bollaLa Banca Centrale USA (FED), nell’ultima riunione, ha ancora abbassato il QE (riacquisto di debito in scadenza), portandolo a meno della metà di quanto circa due anni fa fu varato ($ 85 miliardi/mese).
L’obiettivo dichiarato del congresso USA era la guerra alla disoccupazione: il loro intendo era di portarla al di sotto del 7%, e dagli ultimi dati disponibili, direi che ci sono riusciti in pieno, arrivando ad un 6,5/6,7%.
A mio modo di vedere, la FED, in tardo autunno chiuderà del tutto il QE e nei primissimi mesi del 2015 alzerà i tassi di interesse. Tutto questo per tenere sotto controllo un pericolo inflattivo che ad oggi sembra assolutamente inesistente.
Molte volte vi ho parlato del pericolo che significa una tale evenienza per gli emergenti: vedrebbero partire (e già sta prepotentemente avvenendo) i capitali stranieri in cerca di buona remunerazione a rischi assai più contenutii, portando alla fuga generalizzata dalle loro valute e di conseguenza al loro possibile collasso con effetti nefasti e ad oggi imprevedibili.
Rileggendo alcuni brani de “il grande crollo” di J.K. Galbraith mi son reso conto di un’evidenza: nel 1929, dopo la grande crisi, dopo il “New deal” di Roosevelt, di preciso nel 1936, gli USA ripiombarono in recessione.
La decisione fu presa dal congresso statunitense che con molta fretta ritenne che la crisi fosse passata e si mise di traverso, facendo ritirare gran parte degli stimoli economici, fiscali e di spesa pubblica messi in campo dal governo.
L’opposizione conservatrice ritenne che di concessioni, il popolo americano, ne avesse avute anche troppe.
La nuova ricaduta, chiaramente, si espanse anche in Europa e fu una delle cause dello scoppio della seconda guerra mondiale.
Quello fu un conflitto fortemente desiderato dai “padroni del vapore” poiché i loro guadagni si centuplicarono durante la guerra, mediante i prestiti concessi alle Nazioni invischiate nel conflitto, grazie alla vendita di petrolio e soprattutto di armi e lo fecero ancor di più dopo, a seguito della ricostruzione dell’Europa (e non solo).
In qualsiasi caso, indipendentemente da come la si vuol vedere, servì la II guerra mondiale per far uscire gli USA dalla profonda recessione cominciata nel 1929.
La crisi attuale, cominciata nel 2007 con lo scoppio dei sub-prime, da qual che ci dicono è finita: NON sono assolutamente d’accordo: il 2014 è il settimo anno dopo il 2007. Così come il 1936 era, all’epoca, il settimo anno dopo il 1929: il peggio deve ancora arrivare, ne sono più che convinto.
I dati forniti ieri (25/06/2014) provenienti dagli USA, ci dicono che:
Il PIL trimestrale (-2,9%) è ben al di sotto di quanto previsto (-1,7%) ed è addirittura TRE volte peggiore del già negativo quanto inaspettato -1,00% del trimestre precedente;
inoltre è evidente anche il calo della spesa per consumi reali (+1%) che le previsioni davano a +2,5% e comunque in calo dall’ultima rilevazione (+3,1%)
e se non bastasse anche gli ordini di beni durevoli calano vistosamente (-1%) sia rispetto alle attese dagli analisti (+0,2%) che dall’ultimo dato reale (+0,6%).
Allora, cosa sta succedendo?
Semplice: la ripresa USA è solo ABBONDANTE fumo. È droga fornita alle borse dalle banche che prestando ad interesse l’IMMANE quantità di denaro reso disponibile dal QE sta GONFIANDO come un’immensa mongolfiera le borse, i cui valori sono molto al di sopra ai fondamentali reali.
In pratica, sta accadendo quanto accadde nel 1929. 85 miliardi di dollari al mese fanno 1020 in un anno, e 2040 in due anni.
Secondo voi, CHI, se non le banche, detenevano la stragrande maggioranza di quei titoli monetizzati dalla FED?
E le banche, noti istituti di beneficenza, cosa avrebbero fatto con cotale immane liquidità disponibile nelle casse?
Appunto quello che fecero dal 1925 al 1929: fecero indebitare cani e porci, accontentando la cupidigia umana che si sprigiona dal sogno, soprattutto americano, di ricchezza facile e benessere per tutti, raggiungibile con il minimo sforzo e con qualche banalissima firma.
Come finì lo sappiamo tutti.
Molti invece non sanno che questa volta potrebbe finire addirittura peggio. Sapete, ad esempio, a quanto ammonta il debito degli studenti USA verso le banche (con garanzia governativa)? Sono ben $ 1000 miliardi. Un anno di università americana (assolutamente privata) costa a partire da $ 50.000 e il Governo anticipa il costo a chi non può permettersi tali esborsi, che POI verrà decurtato NON appena (????) il neo-laureato avrà un lavoro (???). Semplice, no?
Dopo questa ventata di allegria condita da ottimismo voglio sviscerarvi un’altra mia deduzione:
alla base dell’apprezzamento della Sterlina inglese sulle valute concorrenti c’è la grande bolla immobiliare che prima o poi esploderà nel regno Unito. Favoriti dalle leggi inglesi e dalla voglia di disfarsi del denaro in eccesso, da TUTTO il globo è partita la corsa alle case inglesi (Londra in testa) e questo fa si che chi compera casa in UK deve PRIMA procurarsi sul mercato dei cambi le Sterline necessarie a tale evenienza e così, sempre grazie alla prima legge economica, la richiesta di valuta inglese cresce e il suo valore relativo anche. Che sia sapone, birra, valuto o che accidenti vi pare la regola è SEMPRE quella: una richiesta che sopravanza l’offerta porta che la merce oggetto della richiesta diventi marginalmente più rara, facendone alzare il valore (prezzo).
Lo stesso medesimo ragionamento va bene anche per lo Yen giapponese che grazie all’exploit delle esportazioni (innescato dal loro QE da $75 miliardi/mese) ha avuto una richiesta molto forte di quella valuta che serve per acquistare la vostra Toyota nuova ecc.
E sempre lo stesso ragionamento è alla base del valore dell’€uro:
da maggio 2013 ad aprile 2014, la bilancia commerciale (saldo tra esportazioni – importazioni) di €Uro-Zone è stata positiva per 161 miliardi di €uro (o, se vi piace di più, di $ 225 miliardi ca.).
Come al solito, anche in questo caso occorre comperare €Uro prima di poter avere l’agognata Mercedes o il prezioso abito di Gucci ecc.
Però questo ragionamento va ampliato: la bilancia commerciale di EZ risulta così fortemente positiva anche per il crollo verticale delle importazioni nelle maggior parte dei componenti UE.
Inutili e vani sono stati gli “sforzi” del CIM (Centro Igiene Mentale) di Bruxelles presieduto da mr Draghi: senza un QE da 1000 miliardi/anno, immessi direttamente nelle economie REALI per i prossimi TRE anni il valore dell’€Uro non potrà far altro che aumentare, unitamente alla disoccupazione dell’intera area di EZ.
E statene certi: la disoccupazione arriverà a picchi MAI visti prima.
Tutto questo servirà per DISCIPLINARE i lavoratori che dovranno accontentarsi di più “flessibilità” e minori emolumenti (leggi “curva di Pilliphs”), sino a quanto non diverremo competitivi rispetto ai cinesi e, ahimè, anche agli indiani.
Nei prossimi 15/20 anni prepariamoci ad incrociare i salari di costoro: all’epoca un salario netto di 3 €uro/ora sarà solo un miraggio.
Buona vita a tutti.

Roberto Nardella

Roberto Nardella

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